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stato abbattuto dal “fuoco alleato” con la collaborazione dei nostri Servizi.<br />
Un’altra strage nella stessa città da cui era partito il DC9, Bologna. Sarebbe<br />
servita a coprire il “pasticcio” di Ustica? <strong>Il</strong> S.I.S.MI fornì poi tutto un<br />
castello di false prove culminato con il “ritrovamento” di una valigia sul<br />
diretto Taranto-Milano contenente due tipi di esplosivo: quello rinvenuto sui<br />
resti dell’aereo e quello rinvenuto tra i resti della stazione. La strage di<br />
Bologna venne rivendicata da una telefonata dei NAR, la telefonata la fece<br />
un maresciallo dei Carabinieri del S.I.S.MI”.<br />
De Angelis, soggetto che nel passato aveva militato nella cellula<br />
eversiva “Terza Posizione” - fratello di Nanni De Angelis, che nel 1980<br />
dopo l’arresto si tolse la vita in carcere - riferiva che “nell’ambiente romano<br />
dell’estrema destra, di cui all’epoca faceva parte, si parlava nell’anno 80 di<br />
attentato per eliminare Gheddafi e di un coinvolgimento dei servizi<br />
francesi”. Aggiunge che l’articolo a sua firma lo aveva scritto di propria<br />
iniziativa, sulla base sia di documenti attinti dall’avvocato Stefano<br />
Menicacci negli atti del procedimento penale sulla strage di Bologna, che su<br />
quelli di un articolo a firma del giornalista Sandro Provvisionato, apparso sul<br />
periodico “L’Europeo”. In relazione alla circostanza relativa all’autore della<br />
telefonata di rivendicazione a nome dei NAR sulla strage di Bologna,<br />
secondo De Angelis sarebbe stato il maresciallo Sanapo , personaggio<br />
coinvolto come è noto nella vicenda del rinvenimento dell’esplosivo sul<br />
treno Taranto-Milano avvenuto a gennaio del 1981; il teste specificava di<br />
aver appreso queste circostanze da un documento del Ministro dell’Interno<br />
(v. esame De Angelis Marcello, GI 01.10.93).<br />
<strong>Il</strong> documento - realmente esistente, datato 4 maggio 90 a firma del<br />
<strong>Capo</strong> della Polizia Parisi - segnalava alla Questura di Bologna che la<br />
Questura di Foggia aveva riferito che nel corso di un pubblico comizio il<br />
consigliere provinciale del Movimento Sociale Italiano, Vincenzo Caruso,<br />
aveva testualmente riferito: “Mi assumo la responsabilità delle parole che sto<br />
per dire: la telefonata anonima della strage alla stazione ferroviaria di<br />
Bologna è stata fatta dal maresciallo dei Carabinieri Sanapo che ha dato la<br />
colpa agli estremisti di destra”. Caruso però ha smentito recisamente di aver<br />
mai fatto affermazioni di tal genere. Ha riferito di aver conosciuto il<br />
maresciallo Sanapo, ma di non aver mai parlato con lui di vicende connesse<br />
alla strage di Bologna. Afferma che probabilmente il suo discorso è stato<br />
frainteso. Ha ammesso di aver effettivamente parlato del maresciallo Sanapo<br />
nel corso del comizio, ma non nei termini che erano stati riferiti. E’ bene<br />
riportare per intero la parte della dichiarazione: “In altri comizi la destra era<br />
stata attaccata da avversari politici che l’avevano indicata come responsabile<br />
delle stragi. Poiché ritenevamo questa accusa lesiva dal punto di vista<br />
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