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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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stato abbattuto dal “fuoco alleato” con la collaborazione dei nostri Servizi.<br />

Un’altra strage nella stessa città da cui era partito il DC9, Bologna. Sarebbe<br />

servita a coprire il “pasticcio” di Ustica? <strong>Il</strong> S.I.S.MI fornì poi tutto un<br />

castello di false prove culminato con il “ritrovamento” di una valigia sul<br />

diretto Taranto-Milano contenente due tipi di esplosivo: quello rinvenuto sui<br />

resti dell’aereo e quello rinvenuto tra i resti della stazione. La strage di<br />

Bologna venne rivendicata da una telefonata dei NAR, la telefonata la fece<br />

un maresciallo dei Carabinieri del S.I.S.MI”.<br />

De Angelis, soggetto che nel passato aveva militato nella cellula<br />

eversiva “Terza Posizione” - fratello di Nanni De Angelis, che nel 1980<br />

dopo l’arresto si tolse la vita in carcere - riferiva che “nell’ambiente romano<br />

dell’estrema destra, di cui all’epoca faceva parte, si parlava nell’anno 80 di<br />

attentato per eliminare Gheddafi e di un coinvolgimento dei servizi<br />

francesi”. Aggiunge che l’articolo a sua firma lo aveva scritto di propria<br />

iniziativa, sulla base sia di documenti attinti dall’avvocato Stefano<br />

Menicacci negli atti del procedimento penale sulla strage di Bologna, che su<br />

quelli di un articolo a firma del giornalista Sandro Provvisionato, apparso sul<br />

periodico “L’Europeo”. In relazione alla circostanza relativa all’autore della<br />

telefonata di rivendicazione a nome dei NAR sulla strage di Bologna,<br />

secondo De Angelis sarebbe stato il maresciallo Sanapo , personaggio<br />

coinvolto come è noto nella vicenda del rinvenimento dell’esplosivo sul<br />

treno Taranto-Milano avvenuto a gennaio del 1981; il teste specificava di<br />

aver appreso queste circostanze da un documento del Ministro dell’Interno<br />

(v. esame De Angelis Marcello, GI 01.10.93).<br />

<strong>Il</strong> documento - realmente esistente, datato 4 maggio 90 a firma del<br />

<strong>Capo</strong> della Polizia Parisi - segnalava alla Questura di Bologna che la<br />

Questura di Foggia aveva riferito che nel corso di un pubblico comizio il<br />

consigliere provinciale del Movimento Sociale Italiano, Vincenzo Caruso,<br />

aveva testualmente riferito: “Mi assumo la responsabilità delle parole che sto<br />

per dire: la telefonata anonima della strage alla stazione ferroviaria di<br />

Bologna è stata fatta dal maresciallo dei Carabinieri Sanapo che ha dato la<br />

colpa agli estremisti di destra”. Caruso però ha smentito recisamente di aver<br />

mai fatto affermazioni di tal genere. Ha riferito di aver conosciuto il<br />

maresciallo Sanapo, ma di non aver mai parlato con lui di vicende connesse<br />

alla strage di Bologna. Afferma che probabilmente il suo discorso è stato<br />

frainteso. Ha ammesso di aver effettivamente parlato del maresciallo Sanapo<br />

nel corso del comizio, ma non nei termini che erano stati riferiti. E’ bene<br />

riportare per intero la parte della dichiarazione: “In altri comizi la destra era<br />

stata attaccata da avversari politici che l’avevano indicata come responsabile<br />

delle stragi. Poiché ritenevamo questa accusa lesiva dal punto di vista<br />

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