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fazioni di questo partito – a sconvolgere il giudicato sul 2 agosto. Chi tende<br />
a un’esplosione esterna o comunque a una causa di scenario esterno teme<br />
anch’esso che questa soluzione si riverberi su quel giudicato. Tutti partono,<br />
consapevolmente o no, dal presupposto che le due ricostruzioni simul<br />
stabunt simul cadent. L’unica soluzione, come s’è detto sopra, potrebbe<br />
essere il mandante esterno l’esecutore interno.<br />
In vero, a parte la necessità dei fondamenti probatori, la situazione in<br />
fatto non è così semplice, né ragionamenti semplicistici possono condurre a<br />
facili soluzioni, compiacenti e di soddisfazione a destra e a manca.<br />
La prima ipotesi di collegamento tra i due eventi viene avanzata in una<br />
sede autorevole: la riunione del Comitato Interministeriale per la Sicurezza<br />
(CIIS) del 5 agosto 80, riunitasi a Palazzo Chigi sotto la presidenza del<br />
Presidente del Consiglio, Francesco Cossiga. Nel corso della riunione -<br />
come si è già fatto cenno in altra parte - il Ministro Bisaglia aveva<br />
“sottolineato la possibilità di un collegamento tra l’attentato di Bologna e<br />
l’incidente, accaduto alla fine dello scorso giugno, ad un DC9 dell’Itavia in<br />
viaggio da Bologna a Palermo, incidente che, secondo i primi accertamenti<br />
richiamati dall’on.le Formica, potrebbe essere dovuto ad una collisione in<br />
volo oppure ad una forte esplosione”. Nessuno dei presenti, tuttavia, ha<br />
ricordato, o voluto ricordare, l’intervento di Bisaglia – e questo non è<br />
normale, considerata la loro qualità e la gravità dei fatti.<br />
Ma senza dubbio la circostanza più inquietante è rimasta<br />
l’utilizzazione del nome di Affatigato nelle due vicende. La prima volta con<br />
la rivendicazione - rilevatasi subito infondata – che asserisce la sua presenza<br />
a bordo dell’aereo Itavia; la seconda volta, invece, con il coinvolgimento -<br />
anche questo rivelatosi infondato - nella esecuzione dell’attentato alla<br />
stazione ferroviaria di Bologna.<br />
Anche la stampa, nazionale e internazionale, aveva avanzato ipotesi di<br />
collegamento tra i due eventi delittuosi. <strong>Il</strong> Corriere della Sera nell’edizione<br />
del 4 agosto riportava che il giornale svizzero “Tribune Dimanche” aveva<br />
accostato la strage di Bologna a quella dell’aereo caduto ad Ustica.<br />
Va comunque detto subito che la supposta relazione tra i due fatti, il<br />
più delle volte, è stata strumento di deviazione, di sviamento delle indagini,<br />
di intossicazione. Alcuni, partendo dal presupposto che a causare<br />
l’esplosione del DC9 dell’Itavia fosse stato un ordigno esplosivo, hanno<br />
sostenuto che la strage non avesse però conseguito lo scopo che gli esecutori<br />
si erano proposti, in quanto non era stata percepita dall’opinione pubblica<br />
come atto terroristico bensì come un incidente. A tal fine pertanto si sarebbe<br />
resa necessaria un’altra azione terroristica, appunto la strage di Bologna.<br />
C’è chi invece ha avanzato ipotesi che l’aereo di Ustica sia stato abbattuto<br />
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