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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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S.I.S.MI, si chiarisce che nel 78 la Siai-Marchetti aveva concluso un<br />

accordo con le autorità libiche per la vendita di 250 SF.260; accordo che<br />

prevedeva, tra l’altro, l’invio in Libia di personale qualificato da impiegare<br />

come istruttori dei piloti della locale aviazione militare. La Siai-Marchetti,<br />

non disponendo del necessario personale per svolgere detti corsi, aveva<br />

affidato a una società esterna, denominata Aero Leasing Italiana, il<br />

reclutamento e l’invio in Libia del personale istruttore.<br />

Emerge inoltre il fatto che sempre nel 1980 si era avuta<br />

un’accentuazione della frequenza delle penetrazioni di aerei libici nei nostri<br />

spazi aerei; penetrazione che, secondo il documento del 25.09.86<br />

consegnato dal S.I.S.MI alla Commissione, era dovuta alla conoscenza da<br />

parte dei piloti libici degli spazi critici della nostra difesa aerea; conoscenza,<br />

probabilmente, da attribuire alle notizie tecniche fornite dai piloti italiani<br />

congedati dall’AM e presenti in quel Paese.<br />

A seguito della pubblicazione in data 19.07.90 sul settimanale<br />

“Europeo” dell’articolo titolato “Istruivo i libici per conto di Roma”,<br />

l’Ufficio convoca in data 01.09.90 la persona intervistata, cioè Salvatori<br />

Gianluca. Questi, ufficiale AM congedatosi il 31.12.80, riferiva di essere<br />

stato contattato, nel febbraio 81, dal generale in pensione Mario Tortora, che<br />

gli aveva proposto l’assunzione presso l’ALI, proposta che aveva accettato<br />

nel marzo del 1981; lo stipendio con cui veniva remunerato mensilmente era<br />

di circa 3.600.000 netti, più vitto ed alloggio; per porre in evidenza quanto<br />

fosse alta questa retribuzione portava come termine di paragone lo stipendio<br />

percepito dai dipendenti dell’AM, e cioè circa 900.000 al mese, e quello<br />

percepito dai dipendenti dell’Alitalia, di circa 1.500.000.<br />

Da un’analisi della documentazione sequestrata presso l’ALI nel<br />

settembre 1990, si rilevano i nominativi di piloti e tecnici che tra la fine degli<br />

anni settanta e la prima metà degli anni ottanta avevano operato sul territorio<br />

libico quali istruttori di personale militare che sarebbe stato impiegato su<br />

velivoli venduti dalla Siai-Marchetti; quest’ultima, come indicato<br />

dall’ammiraglio Martini, aveva concluso un contratto con la Libia che<br />

prevedeva oltre la vendita di 240 velivoli SF-260 anche dei corsi di<br />

addestramento tecnico per specialisti e piloti libici.<br />

Per tale motivo la Siai-Marchetti, sprovvista di personale idoneo<br />

all’addestramento, si era accordata con la società partecipata ALI, alla quale<br />

aveva demandato l’organizzazione di detti corsi. L’accordo era durato dal<br />

1979 al 1984, raggiungendo, avuto riguardo alla presenza di personale<br />

dipendente in Libia e ai conseguenti introiti, l’apice nel 1981.<br />

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