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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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Non pochi nel corso di questi lunghi anni dai fatti hanno proposto e<br />

sostenuto un collegamento tra Ustica e Bologna. La breve distanza tra i due<br />

eventi, solo trentacinque giorni; il comune luogo, di origine del volo del DC9<br />

e di esplosione dell’ordigno; le somiglianti modalità di rivendicazione con il<br />

coinvolgimento di Marco Affatigato; lo stesso <strong>contesto</strong> politico e storico,<br />

caratterizzato da forti tensioni e conflittualità interne ed esterne, hanno<br />

indotto – anche alcune tra le più raffinate menti del nostro tempo, come il<br />

Prefetto Parisi già a capo del S.I.S.DE e della Polizia di Stato – a stimare che<br />

quei fatti fossero connessi. Lo stesso PM ritorna sulla questione, rilevando<br />

gli elementi in pro della correlazione e cioè - 1. la parziale coincidenza degli<br />

esplosivi; 2. l’esistenza in quel periodo di settori della estrema destra<br />

eversiva che nelle loro prassi di lotta “politica” prevedevano anche il ricorso<br />

a stragi indiscriminate; 3. l’uso, per le deviazioni delle inchieste, del<br />

medesimo nome di Affatigato; 4. le indicazioni, di fonte indiretta e non<br />

verificabile, dell’esistenza di tale collegamento, ma con prospettazioni anche<br />

contrastanti (ordigno all’interno del DC9 o attacco aereo); 5. l’esistenza di<br />

una congiuntura nei rapporti tra l’Italia e la Libia, in cui l’uso di mezzi<br />

violenti per condizionare le decisioni di politica estera del nostro Paese non<br />

solo era prevedibile, ma addirittura dimostrabile, nel senso che era<br />

“possibile individuare coincidenze temporali tra momenti molto significativi<br />

di questa congiuntura e i fatti delittuosi”. Cosicchè quell’ufficio ne traeva<br />

come ulteriore approfondimento di tale correlazione la possibilità di<br />

coinvolgimenti di settori della destra eversiva, già responsabili di attentati<br />

terroristici, nell’abbattimento del DC9 su mandato di agenti libici.<br />

In effetti più appaiono gli elementi di prossimità delle due stragi. E<br />

molti si sono preoccupati che il giudicato di quella di Bologna impedisse una<br />

ricostruzione diversa da quella dell’ordigno interno in quella di Ustica, come<br />

non pochi si sono appoggiati a quel verdetto per sostenere proprio la tesi<br />

dell’esplosione interna come causa della caduta del DC9. D’altra parte non<br />

pochi hanno temuto che l’esplosione esterna o comunque una matrice<br />

internazionale per Ustica finisse per infirmare la ricostruzione della strage di<br />

Bologna. Altri per salvare questa ricostruzione hanno sostenuto che in<br />

entrambi i casi ha agito il terrorismo interno di estrema destra, per Ustica in<br />

particolare come manovalanza di quello di matrice libica, escludendo così<br />

che attentatori diversi dai condannati di Bologna, di estrazione esterna,<br />

medio-orientale o nordafricana, potessero avere agito direttamente a<br />

Bologna. Non è semplice delineare i partiti in tale questione.<br />

Indipendentemente dalla ricostruzione dei fatti per Ustica. Chi propende per<br />

la esplosione interna, a parte intenti di discolpe di istituzioni, tende,<br />

ravvisando una comune matrice internazionale – o teme, a seconda delle<br />

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