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avrebbe dovuto applicare l’art. 51 2° co. C.P. assolvendo l’imputato per<br />
avere eseguito un ordine legittimamente impartitogli.<br />
La seconda tesi difensiva prende le mosse dalla affermazione che, nel<br />
caso di Fezzani Mohamed Salem, non sussiste alcuna delle condizioni già<br />
menzionate perché costui potesse essere compromesso nella lista degli<br />
uomini ai quali vennnero applicate le due fasi “dell’ultimatum di Gheddafi”.<br />
Fezzani non era “un uomo del rientro mancato” e ciò, tra l’altro, è<br />
dimostrato dal fatto che Fezzani si recava frequentemente in Libia e<br />
manteneva buoni rapporti personali e di lavoro con i funzionari<br />
dell’ambasciata della Libia in Roma e, poi, con quelli dell’organo sostitutivo<br />
dell’ambasciata (Comitato Popolare Libico).<br />
Sempre secondo i difensori, lo zelo e la suggestione di una rivoluzione<br />
“... che avrebbe consegnato il potere a ciascun cittadino” avevano male<br />
consigliato il giovane Belgassem Mansur Mezarwi. Costui, di propria<br />
iniziativa, aveva voluto indagare sul conto di Fezzani, uomo con “due<br />
facce”, nella speranza di poter acquisire benemerenze rivoluzionarie. La<br />
difesa ha ricordato che lo stato di esaltazione non giova alla lucidità di<br />
pensiero dell’uomo. Per questa ragione, Belgassem Mansur Mezarwi aveva<br />
ritenuto che Fezzani stesse per aggredirlo; aveva conseguentemente sparato<br />
non tanto per difendersi quanto per intimorire l’avversario.<br />
In conclusione, il tentativo di omicidio non sussiste per carenza di<br />
volontà omicida e di movente.<br />
Questa seconda tesi sviluppa le ultime dichiarazioni di Belgassem e la<br />
Corte deve valutarla alla luce delle circostanze di fatto e delle logiche<br />
conseguenze che ne discendono senza dimenticare l’esatto contenuto delle<br />
affermazioni dell’imputato.<br />
Secondo Belgassem Mansur Mezarwi e le voci da lui raccolte da fonti<br />
troppo genericamente lecalizzate “nell’ambiente dei commercianti”, Fezzani<br />
era un uomo che lodava le autorità quando stava in Libia e le criticava<br />
quando era lontano dal suo Paese. Neanche l’imputato ha insinuato che<br />
Fezzani fosse un violento o frequentasse persone affiliate ad un qualsiasi<br />
movimento che predicasse la lotta armata nei confronti del governo libico.<br />
Belgassem Mansur Mezarwi vuole controllare se il ristorante di<br />
Fezzani, presentato come un modesto ed incauto chiacchierone, sia<br />
frequentato da “nemici del governo libico” e per questo, a suo dire, si<br />
premunisce procurandosi una pistola.<br />
La natura del controllo e la precauzione adottata poggiano su piani<br />
logici e razionali molto distanti tra loro.<br />
Belgassem Mansur Mezarwi, sempre seguendo la traccia delle sue<br />
affermazioni, è un piccolo commerciante che non conosce personalmente<br />
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