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Nelle coscienze di tutti é ancora vivo il drammatico epilogo della<br />
vicenda Moro che aveva posto in evidenza, tanto chiara quanto avvilente,<br />
l'impotenza delle istituzioni sul fronte del terrorismo e le asprezze tra le<br />
parti; affare i cui veleni già si diffondevano e ammorberanno il Paese per<br />
decenni sino ai giorni nostri. Di fronte a questa quasi connaturata incapacità<br />
a contrastare le più gravi emergenze, una rara forse unica convergenza nella<br />
lotta al terrorismo, che molto varrà specie nei confronti di quello interno.<br />
A febbraio anche i più rappresentativi partiti dell'opposizione<br />
espressero parere favorevole sul decreto delle misure antiterrorismo (che<br />
prevedeva una forma di collaborazione) e la maggioranza nelle forze<br />
politiche votò a favore del governo Cossiga.<br />
2. L’instabilità dell’Esecutivo.<br />
Certo il peggior male – almeno al tempo; altri se ne aggiungeranno<br />
con il passar degli anni, come le commistioni tra i poteri, almeno per chi<br />
crede nella separazione di essi, e la perdita della primazia della politica - che<br />
affligge il nostro sistema è quello dell’instabilità dell’Esecutivo. Va<br />
innanzitutto ricordato che in quell’anno le funzioni di <strong>Capo</strong> dello Stato erano<br />
esercitate da Sandro Pertini. Nel 1980 si alternarono tre governi. <strong>Il</strong> primo<br />
retto da Cossiga dal 4 agosto 79 sino al marzo del 1980. E’ questo un<br />
Governo con il sostegno della Democrazia Cristiana, del Partito Liberale e<br />
di quello Sociademocratico, con due tecnici di area socialista. <strong>Il</strong> governo<br />
otteneva la fiducia grazie alla astensione del Partito Socialista e del Partito<br />
Repubblicano. <strong>Il</strong> Gabinetto aveva negli incarichi di maggior rilievo Attilio<br />
Ruffini alla Difesa, che a gennaio lascerà il dicastero per gli Affari Esteri,<br />
venendo sostituito da Adolfo Sarti; agli Affari Esteri, Franco Maria Malfatti<br />
che però a gennaio lascia l’incarico sostituito da Ruffini. Sottosegretario alla<br />
Presidenza con delega ai servizi di sicurezza è Francesco Vittorio Mazzola.<br />
E’ questo il Governo che procede il 10 gennaio alla nomina dei nuovi vertici<br />
della Difesa. L’ammiraglio Giovanni Torrisi veniva nominato <strong>Capo</strong> di Stato<br />
Maggiore della Difesa; il generale Lamberto Bartolucci, <strong>Capo</strong> di Stato<br />
Maggiore dell’Aeronautica; l’ammiraglio Mario Bini, <strong>Capo</strong> di Stato<br />
Maggiore della Marina; il generale Umberto Capuzzo, Comandante<br />
Generale dell’Arma dei Carabinieri.<br />
<strong>Il</strong> governo ha durata breve. <strong>Il</strong> 19 marzo Cossiga era costretto a<br />
dimettersi a causa del ritiro dell’astensione del PSI. Decisione presa da<br />
questo partito a seguito di quanto era stato stabilito dal congresso della DC,<br />
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