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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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incaricata del reclutamento era l’Aero Leasing Italiana con sede in Roma;<br />

all’appunto veniva allegato un prospetto informativo, in cui era riportato<br />

l’oggetto sociale, che la classificava come società fornitrice di servizi nel<br />

campo aereo, e l’organigramma della stessa, nel quale era presente il<br />

sindaco effettivo dottor D’Alessandro Luigi, che, sempre secondo il<br />

S.I.S.MI, sarebbe stato colui che aveva il compito di reclutare i piloti<br />

istruttori. I servizi forniti comprendevano, tra l’altro, il trasporto aereo<br />

pubblico su tratte nazionali ed internazionali, l’istituzione e l’esercizio di<br />

scuole per il pilotaggio aereo di ogni grado e per ogni tipo di velivolo.<br />

<strong>Il</strong> Servizio, in un appunto del 21.01.81, evidenziava nuovi particolari<br />

sulla vicenda; l’industria italiana Siai-Marchetti, produttrice già dal 77 di<br />

velivoli, aveva assunto nel 78 un impegno con il Governo libico per un non<br />

meglio precisato “programma libico”, nel quale, tra l’altro, era previsto “il<br />

montaggio e la manutenzione in Libia di aerei leggeri tipo SF-260” prodotti<br />

dalla medesima ditta e “la preparazione e l’addestramento di circa 350 piloti<br />

libici”.<br />

Non avendo a disposizione il personale necessario per il dovuto<br />

addestramento ai piloti libici, la Siai-Marchetti si era rivolta alla ALI. Detta<br />

società, come già indicato, curava la gestione dei corsi di pilotaggio; aveva<br />

infatti alle proprie dipendenze circa sessanta tra ufficiali e sottufficiali,<br />

congedatisi dall’AM, impiegati nella ditta con mansioni di istruttori piloti e<br />

specialisti.<br />

Sempre nella stessa nota veniva fatto riferimento agli stipendi<br />

concordati con i dipendenti ALI, fissati intorno ai 3.500.000 di lire per gli<br />

istruttori piloti, e al 1.800.000 di lire per gli specialisti.<br />

Inoltre si sottolineava che nella vicenda emergevano due punti salienti<br />

e cioè il costante impoverimento del personale AM più qualificato e la<br />

costituzione di una società, l’ALI che appariva una società di comodo legata<br />

agli interessi della Siai-Marchetti con finalità di sfruttamento delle<br />

agevolazioni concesse dallo Stato nello specifico settore del trasporto aereo.<br />

Sulla base di questo elemento nel corso dell’audizione parlamentare<br />

del 28.07.89 vengono richiesti al generale Tascio - capo del SIOS<br />

Aeronautica nell’80 - chiarimenti sul ruolo da lui avuto nel reclutamento da<br />

parte dell’Aeritalia e della Siai Marchetti di piloti e specialisti italiani da<br />

inviare in Libia con le mansioni di istruttori. L’alto ufficiale ricorda soltanto<br />

che detti piloti venivano reclutati direttamente, senza alcun interessamento<br />

degli organi dell’Aeronautica Militare italiana, tramite una società con<br />

partecipazione della Siai-Marchetti.<br />

Successivamente nel corso di ulteriori audizioni parlamentari svoltesi<br />

nel 90, in cui fu sentito l’ammiraglio Martini, direttore dall’84 al 91 del<br />

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