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militare presso l’ambasciata italiana a Baghdad e dal capitano Francesconi<br />
Salvatore al SIOS/A e da un non meglio indicato capitano Venturoni,<br />
visiteranno alcune industrie militari, tra le quali la Meteor e la elettronica<br />
S.p.A.. La visita era finalizzata all’acquisto da parte irachena di materiale di<br />
interesse militare (v. rapporto DCPP 02.09.91).<br />
In relazione a questa visita in Italia non può non essere rilevato che il<br />
generale Tascio si reca in missione a Baghdad dal 7 al 10 luglio successivo,<br />
ufficialmente per un’ispezione presso l’ufficio dell’Addetto militare<br />
dell’AM, ma non può escludersi che la vera ragione possa trovarsi, invece,<br />
nelle trattative che erano in corso tra i due Paesi.<br />
Del capitano Francesconi aveva fatto riferimento il tenente colonnello<br />
Umberto Nobili, del quale si è già fatto riferimento nella parte dedicata alle<br />
attività del <strong>Capo</strong> Centro del S.I.S.MI di Firenze. Nobili rammentava che<br />
Francesconi si era vantato di aver accompagnato il generale Tascio ed il<br />
colonnello Bomprezzi in un albergo romano ove incontrarono militari<br />
iracheni per stipulare accordi per l’ammontare di 3.000 miliardi. (v. esame<br />
Nobili Umberto, GI 01.12.90).<br />
Francesconi, in servizio al SIOS/A dalla primavera del 75 a metà<br />
luglio dell’80, era inserito presso il 2° Ufficio, medesima struttura nella<br />
quale risulta inserito Nobili. Ricordava di aver avuto modo di interessarsi di<br />
ufficiali iracheni che stavano seguendo uno stage presso la scuola di volo a<br />
Lecce e di essere stato incaricato di fare da escort a una delegazione<br />
irachena giunta in Italia tra la fine di maggio e l’inizio di giugno precisando<br />
che quell’incarico gli venne affidato dal <strong>Capo</strong> del 2° Reparto, generale<br />
Tascio. Nella circostanza ha ricordato di aver accompagnato la delegazione<br />
alla Meteor nei pressi di Monfalcone, alla Selenia e alla Piaggio. Ha<br />
ricordato anche la partecipazione del suo capo ufficio il colonnello<br />
Bomprezzi (v. esame Francesconi Salvatore, GI 09.05.91).<br />
La rivoluzione iraniana creò una situazione completamente nuova<br />
nello scacchiere mediorentale. Con la fine del regime dello Scià, infatti,<br />
veniva meno uno dei punti di forza del sistema di alleanze dell’Occidente<br />
nella regione e si apriva una fase di instabilità causata dalle spinte eversive<br />
dell’integralismo islamico, fattore di forte presa sulle masse arabe ed al<br />
tempo stesso strumento idoneo ad offrire un’ampia base di consenso alle<br />
pretese egemoniche dei gruppi dirigenti nazionali arabi. D’altra parte l’inizio<br />
delle ostilità tra Iran e Iraq poneva nuovi problemi non soltanto ai Paesi<br />
occidentali, primo fra tutti gli Stati Uniti, ma anche al blocco sovietico. <strong>Il</strong><br />
timore delle potenzialità espansionistiche del fondamentalismo religioso in<br />
direzione delle Repubbliche sovietiche a maggioranza islamica aveva indotto<br />
l’Unione Sovietica, come si è già rilevato, all’invasione dell’Afghanistan allo<br />
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