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quali prossimi alla fase produttiva; tenuto conto, quindi dell'aumentata<br />
produttività dei giacimenti scoperti negli ultimi tempi, l'Agip potrebbe ritirare<br />
fino a 500 mila b/g nel giro di 4 anni. L'azienda predetta ha, altresì,<br />
elaborato per i libici un progetto per la costruzione di un gasdotto per il<br />
trasporto di gas in Italia.<br />
Le nostre importazioni hanno nel 79 raggiunto 2.144 miliardi di lire<br />
con un incremento del 47,3% rispetto all'anno precedente e le esportazioni,<br />
ammontate nel decorso anno a 1.600 miliardi di lire, hanno registrato un<br />
aumento del 44,4% rispetto al 78; notevole e costante si presenta anche<br />
l'aumento delle commesse acquisite da imprese italiane in Libia. Considerato<br />
che i nostri connazionali sono quasi tutti dipendenti di società - in numero di<br />
circa 130 -, il Ministero degli Affari Esteri ritiene che, ove un preciso<br />
sentore di deterioramento della situazione ne suggerisse il rimpatrio, non<br />
insorgerebbero quelle remore psicologiche o quelle problematiche<br />
complesse comuni alle vecchie collettività residenti, restie generalmente ad<br />
abbandonare posizioni di interesse singolarmente e faticosamente acquisite,<br />
ma si verificherebbe una rapida, naturale e non traumatica contrazione delle<br />
presenze, così come è avvenuto per gli italiani residenti nell'Iran.<br />
Al fine, comunque, di garantire la dovuta sicurezza e la necessaria<br />
assistenza ai nostri connazionali nella ipotesi che eventuali sviluppi della<br />
situazione in Libia dovessero suggerirne il rimpatrio, il Ministero degli<br />
Affari Esteri ha impartito direttive all'Ambasciatore a Tripoli perché, in via<br />
preventiva, vengano predisposte alcune misure precauzionali atte a<br />
fronteggiare organicamente ogni possibile emergenza. In particolare, è stato<br />
suggerito di: accertare nel modo più accurato possibile la consistenza e la<br />
distribuzione geografica della nostra collettività; predisporre una idonea rete<br />
di comunicazioni che dall'ambasciata dirami eventuali avvisi di emergenza;<br />
organizzare collegamenti sicuri e indipendenti dai servizi locali tra<br />
ambasciata e ministero e tra ambasciata e i principali cantieri delle Società<br />
italiane presenti in Libia; allestire uno e o più centri di raccolta per l'afflusso<br />
dei connazionali da rimpatriare; individuare i mezzi di trasporto per il<br />
ripiegamento della collettività, prevedendo anche l'impiego di aerei<br />
dell'Aeronautica Militare; concordare, se del caso, con i governi dei Paesi<br />
confinanti l'attraversamento della frontiera”.<br />
La minaccia era quindi seria e grave cioè difficile a sostenersi da parte<br />
di un Paese debole; impossibile per un Paese bisognoso di petrolio liquido<br />
per il quale, dapperutto, si fanno le cose più sporche, dalle guerre ai<br />
cedimenti ai più feroci ricatti.<br />
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