Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
conosciuto tramite ufficiali del Servizio di sicurezza USA, già in servizio a<br />
Tripoli prima della cacciata degli americani da quel paese, disposta da<br />
Gheddafi. Questi ufficiali - forse della CIA - lo aiutarono a fuggire dalla<br />
Libia ed a rifugiarsi in Italia. Ritengo di averlo conosciuto intorno al 70.<br />
Questo rapporto si sviluppò nel tempo ed anche ad alto livello. Misi in<br />
contatto Yehia prima con il colonnello Minerva, direttore amministrativo del<br />
SID, il quale lo mise in contatto con il generale Miceli, Direttore del SID.<br />
Ritengo che il <strong>Capo</strong> del Reparto “D” fosse a conoscenza di questi contatti.<br />
Io sicuramente ho scritto ufficialmente sull’argomento. L’importanza di<br />
Yehia stava nel fatto che questi era un facoltoso uomo d’affari e che aveva<br />
avuto modo, prima di lasciare la Libia, di trasferire all’estero i suoi capitali.<br />
La Direzione del Servizio utilizzò Yehia al fine di collocare sul mercato<br />
libico armi provenienti dall’industria italiana. Ricordo che nel corso di una<br />
“azione” del Centro emersero riunioni presso l’abitazione di Yehia, alle<br />
quali avevano partecipato, me compreso, il colonnello Minerva, e altri<br />
ufficiali del Servizio. Non vi parteciparono ufficiali del reparto D. Ritengo<br />
che di queste riunioni il <strong>Capo</strong> del Reparto D fosse al corrente. Io alla fine<br />
delle riunioni riferivo superiormente.<br />
In queste riunioni veniva discusso il ruolo che Omar Yehia doveva<br />
svolgere al fine di accattivarsi la benevolenza di Gheddafi; ciò per arrivare a<br />
prospettare al leader libico la possibilità della vendita da parte italiana di<br />
armi, ricevendo in cambio petrolio a prezzi vantaggiosi. Ritengo che tale<br />
iniziativa del SID avesse il beneplacito delle Autorità governative italiane del<br />
tempo. La mia presenza a queste riunioni era saltuaria. Io rappresentavo il<br />
Centro Operativo. Devo precisare che Omar Yehia fruiva di una scorta del<br />
Centro IV, disposta superiormente. Non conosco l’esito di questa<br />
operazione, cioè se effettivamente Omar Yehia fosse o meno riuscito a<br />
convincere i libici a comprare le armi in cambio del petrolio. Seppi, tempo<br />
dopo, che l’operazione ebbe buon esito.<br />
Preciso che le riunioni avvenivano presso lo studio di Omar Yehia che<br />
si trovava in via Massimi, a Monte Mario alto. Ricordo che vidi l’on.le<br />
Andreotti visitare Omar Yehia. In altra occasione vidi il Card. Ottaviani.<br />
In questo periodo nei confronti di Yehia vi era in corso un’“azione”<br />
del Centro. Posso dire che Yehia era sotto intercettazione. Non ricordo se<br />
telefonica o d’ambiente o entrambe.” (v. esame Sasso Aldo, GI 19.03.97).<br />
11. <strong>Il</strong> ruolo di Era Renato, direttore della Clinica “Villa Mafalda”.<br />
4792