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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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conosciuto tramite ufficiali del Servizio di sicurezza USA, già in servizio a<br />

Tripoli prima della cacciata degli americani da quel paese, disposta da<br />

Gheddafi. Questi ufficiali - forse della CIA - lo aiutarono a fuggire dalla<br />

Libia ed a rifugiarsi in Italia. Ritengo di averlo conosciuto intorno al 70.<br />

Questo rapporto si sviluppò nel tempo ed anche ad alto livello. Misi in<br />

contatto Yehia prima con il colonnello Minerva, direttore amministrativo del<br />

SID, il quale lo mise in contatto con il generale Miceli, Direttore del SID.<br />

Ritengo che il <strong>Capo</strong> del Reparto “D” fosse a conoscenza di questi contatti.<br />

Io sicuramente ho scritto ufficialmente sull’argomento. L’importanza di<br />

Yehia stava nel fatto che questi era un facoltoso uomo d’affari e che aveva<br />

avuto modo, prima di lasciare la Libia, di trasferire all’estero i suoi capitali.<br />

La Direzione del Servizio utilizzò Yehia al fine di collocare sul mercato<br />

libico armi provenienti dall’industria italiana. Ricordo che nel corso di una<br />

“azione” del Centro emersero riunioni presso l’abitazione di Yehia, alle<br />

quali avevano partecipato, me compreso, il colonnello Minerva, e altri<br />

ufficiali del Servizio. Non vi parteciparono ufficiali del reparto D. Ritengo<br />

che di queste riunioni il <strong>Capo</strong> del Reparto D fosse al corrente. Io alla fine<br />

delle riunioni riferivo superiormente.<br />

In queste riunioni veniva discusso il ruolo che Omar Yehia doveva<br />

svolgere al fine di accattivarsi la benevolenza di Gheddafi; ciò per arrivare a<br />

prospettare al leader libico la possibilità della vendita da parte italiana di<br />

armi, ricevendo in cambio petrolio a prezzi vantaggiosi. Ritengo che tale<br />

iniziativa del SID avesse il beneplacito delle Autorità governative italiane del<br />

tempo. La mia presenza a queste riunioni era saltuaria. Io rappresentavo il<br />

Centro Operativo. Devo precisare che Omar Yehia fruiva di una scorta del<br />

Centro IV, disposta superiormente. Non conosco l’esito di questa<br />

operazione, cioè se effettivamente Omar Yehia fosse o meno riuscito a<br />

convincere i libici a comprare le armi in cambio del petrolio. Seppi, tempo<br />

dopo, che l’operazione ebbe buon esito.<br />

Preciso che le riunioni avvenivano presso lo studio di Omar Yehia che<br />

si trovava in via Massimi, a Monte Mario alto. Ricordo che vidi l’on.le<br />

Andreotti visitare Omar Yehia. In altra occasione vidi il Card. Ottaviani.<br />

In questo periodo nei confronti di Yehia vi era in corso un’“azione”<br />

del Centro. Posso dire che Yehia era sotto intercettazione. Non ricordo se<br />

telefonica o d’ambiente o entrambe.” (v. esame Sasso Aldo, GI 19.03.97).<br />

11. <strong>Il</strong> ruolo di Era Renato, direttore della Clinica “Villa Mafalda”.<br />

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