25.09.2013 Views

Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

condannato per il reato ascrittogli. Già questo semplice prospetto indurrebbe<br />

per sè a considerazioni amare sulla giustizia in tali processi. Ma a più ne<br />

induce un esame specifico dei fatti e dei seguiti giudiziari.<br />

<strong>Il</strong> primo attentato fu commesso a danni di Ritemi Salem Mohamed.<br />

Costui imprenditore in Italia in materiali edili, così come lo era stato nel suo<br />

Paese di origine, prima che il regime di Gheddafi sequestrasse, nell’autunno<br />

78, tutti i suoi beni immobili e mobili e lo costringesse, avendogli proposto<br />

di lavorare alle dipendenze dello Stato, all’espatrio, era scomparso<br />

dall’albergo “Commodore” di Roma, ove di solito risiedeva, nei giorni della<br />

terza decade del febbraio. Fu rinvenuto cadavere il 21 del marzo successivo<br />

all’interno del portabagagli dell’autovettura di sua proprietà parcheggiata in<br />

viale Castro Pretorio. <strong>Il</strong> 22 aprile fu arrestato per sequestro di persona,<br />

omicidio e favoreggiamento il concittadino dell’ucciso Marghani Mohamed<br />

Meguahi. <strong>Il</strong> 16 agosto costui fu scarcerato per mancanza di indizi. <strong>Il</strong><br />

procedimento si concludeva nella fase istruttoria il 4 giugno 81 con il suo<br />

proscioglimento dai primi due delitti per insussistenza del fatto, ed il rinvio<br />

al giudizio per il terzo. Nella motivazione del provvedimento più che<br />

interessanti notazioni di questo Ufficio”. Per quanto le indagini siano state<br />

ostacolate dall’intervallo di tempo decorso fra la scomparsa di El Ritemi ed<br />

il rinvenimento del cadavere, pur tuttavia non può tralasciarsi di considerare<br />

come la matrice del fatto vada ricercata in ambienti ostili agli esuli libici<br />

come sembra dimostrato da altri omicidi e tentati omicidi verificatisi<br />

successivamente ... nè può trascurarsi la circostanza che la salma del Ritemi<br />

che era stata inviata in Libia per la tumulazione assieme a quella di altro<br />

ucciso a Roma (Aref Galih) sono state fatte rientrare in Italia in quanto<br />

pertinenti a persone non desiderate. ... . Con riferimento specifico alla<br />

posizione del Marghani vanno altresì tenuti presenti i segnalati contatti con<br />

appartenenti ai Servizi speciali libici...”.<br />

<strong>Il</strong> secondo attentato fu commesso a danni di Abduljalil Zaki Aref il 19<br />

aprile al “Cafè de Paris” di via Veneto in Roma. Colui che era stato<br />

arrestato nella quasi flagranza, altro cittadino libico, tal Uhida Youssef,<br />

affermò sin dalle prime dichiarazioni di aver ucciso il connazionale in nome<br />

di una organizzazione libica filogovernativa, rappresentata da tal Mohamed<br />

Alì Fazzan autista al porto di Tripoli; che Aref era un nemico del popolo,<br />

aveva complottato in patria contro Gheddafi ed aveva continuato tale attività<br />

contro il regime anche dopo l’espatrio all’estero; che aveva incontrato la sua<br />

vittima sei giorni prima del delitto e l’aveva invitata a far ritorno in patria.<br />

Dinanzi all’AG egli esplicitamente ribadì: “... Da Parigi mi sono spostato a<br />

Roma solo ed esclusivamente per uccidere Aref Abdul Giaidli. Ieri sera ho<br />

esploso più colpi di pistola contro l’Aref con l’intenzione di ucciderlo,<br />

4768

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!