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genere, cioè di mina, pulvirulenti (a basso contenuto di nitroglicerina) e<br />
gelatinati (ad alto contenuto di nitroglicerina). Al tempo però non fu<br />
effettuata una determinazione quantitativa della nitroglicerina, che peraltro<br />
non avrebbe fornito indicazioni assolutamente (o sufficientemente) probanti,<br />
giacchè non è mai possibile, sulla scorta di analisi di tracce di esplosivi<br />
recuperati dopo il brillamento di una carica, definire con certezza la sua<br />
composizione quantitativa originaria. All’epoca fu avanzata l’ipotesi della<br />
presenza di esplosivo da mina gelatinato (cioè ad alto contenuto di<br />
nitroglicerina) sulla base della presenza del solfato di bario.<br />
Quanto alla presenza del settimo costituente, cioè il T4, furono<br />
avanzate soltanto ipotesi; precisamente due: che quella presenza fosse<br />
attribuibile ad un’impurezza dell’esplosivo da mina gelatinato, dovuta<br />
all’impiego, nel corso della fabbricazione, di tritolo proveniente da<br />
sconfezionamento di manufatti militari e quindi contenente T4, o che tale<br />
esplosivo provenisse da una carica aggiuntiva con lo scopo di migliorare<br />
l’innescabilità dell’esplosivo di mina, contenente T4 flemmatizzato - cioè<br />
con aggiunta di cera al fine di diminuirne la sensibilità all’urto e allo<br />
sfregamento del T4 – o plastico – cioè disperso in materiale plastico, che per<br />
la sua plasmabilità permette il confezionamento di cariche estemporanee di<br />
qualsiasi forma, innescabili mediante il semplice inserimento di un<br />
detonatore -, o una tritolite, – classe di miscele esplosive di impiego militare<br />
a base di tritolo e T4 in varie proporzioni ed eventuali piccole quantità di<br />
cera in funzione di flemmatizzanti, di cui il compound B (60% di T4 + 40 %<br />
di tritolo + 1% di cera aggiunta fuori cento come flemmatizzante) è la<br />
composizione più nota ed, attualmente, di più frequente impiego - e in<br />
questo caso le tracce di tritolo avrebbero avuto doppia provenienza,<br />
dall’esplosivo da mina gelatinato e dalla tritolite.<br />
Nel caso vi fosse stata connessione tra il fatto di strage del 2 agosto<br />
80 e il possesso dell’esplosivo rinvenuto il 13 gennaio 81, dal momento che<br />
due (degli otto) barattoli contenevano un esplosivo da mina gelatinato con i<br />
medesimi composti chimici rinvenuti alla stazione, e i restanti sei tritoliti, in<br />
particolare il compound B, costituito come sopra descritto, tale ritrovamento<br />
porterebbe a privilegiare l’ipotesi di T4 proveniente da carica aggiuntiva di<br />
tritolite. E quindi il tritolo poteva provenire o dall’esplosione di un esplosivo<br />
da mina o da questa tritolite con funzione di booster o detonante secondario.<br />
Comunque sempre carica confezionata di manifattura artigianale e non<br />
ordigno militare.<br />
Anche la comparazione con il materiale scoperto nel lago di Garda<br />
non dava i risultati sperati, giacchè se anche lì furono ritrovate tritoliti, che<br />
avrebbero potuto presentare una qualche analogia con le tracce di tritolo e<br />
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