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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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L'Italia in questo periodo diviene anche teatro del terrorismo<br />

internazionale. <strong>Il</strong> Paese appare una sorta di “campo di battaglia” di gruppi<br />

terroristici stranieri in lotta contro i governi della loro madrepatria, tra loro, e<br />

contro obiettivi americani, europei ed israeliani Per capire quale clima si<br />

respirasse in Italia in quell'anno in relazione proprio al terrorismo<br />

internazionale, che veniva ad aggiungersi a quello – non meno cruento –<br />

nazionale, devono ricordarsi alcuni tra gli eventi delittuosi avvenuti in quel<br />

periodo. <strong>Il</strong> l8 febbraio a Roma due bombe esplodono a breve intervallo di<br />

tempo l'una dall'altra, la prima davanti la sede della compagnia aerea<br />

israeliana El Al, la seconda tra le vetrine della Swissair e della Lufthansa.<br />

Gli attentati venivano rivendicati da parte dei nazionalisti armeni. <strong>Il</strong> 10<br />

marzo a Roma due ordigni esplodevano in rapida successione contro gli<br />

uffici della compagnia aerea turca. Le due esplosioni provocarono la morte<br />

di due persone. L'attentato venne rivendicato dall’“Esercito segreto<br />

armeno”. <strong>Il</strong> 17 aprile a Roma l'Ambasciatore turco presso la Santa Sede e la<br />

sua guardia del corpo vennero feriti a colpi d'arma da fuoco. L'attentato<br />

venne rivendicato dai “Giustizieri per il genocidio armeno”. Quindi le<br />

“esecuzioni” libiche. <strong>Il</strong> 21 marzo a Roma veniva ucciso il dissidente Salem<br />

El Rtemi. <strong>Il</strong> 19 aprile a Roma, al Café de Paris, veniva ucciso altro<br />

dissidente libico, Gelif Aref Abdul. <strong>Il</strong> 10 maggio all'aeroporto di Fiumicino<br />

venivano arrestati due cittadini dello Yemen, provenienti da New York, che<br />

avevano nel bagaglio 10 fucili, 17 pistole, 8 ricetrasmittenti e molte<br />

munizioni. L’11 maggio a Roma veniva ucciso il dissidente libico Khazmi El<br />

Abdallah. <strong>Il</strong> 20 maggio sempre a Roma veniva ucciso altro dissidente libico,<br />

Fezzani Mohamed Salem. <strong>Il</strong> 4 giugno un commando islamico assalta<br />

l’ambasciata irachena a Roma, inneggiando a Khomeini. Durante l’azione<br />

rimane ucciso un impiegato dell’ambasciata. L’11 giugno, questa volta a<br />

Milano, era ucciso il dissidente libico Lahderi Azzedine, mentre a Roma era<br />

ferito il dissidente libico Momamed Saad Bygte. <strong>Il</strong> 10 novembre a Roma due<br />

esplosioni avvengono quasi contemporaneamente in via di S. Basilio ed in<br />

via Veneto dinnanzi agli uffici della Swissair e dell’agenzia di turismo<br />

svizzera. Gli attentati sono rivendicati dal terrorismo armeno “Gruppo 3<br />

ottobre”. Anche in queste occasioni la medesima tecnica usata dai gruppi<br />

terroristici armeni: prima una bomba-esca di limitata potenza e poi, a breve<br />

distanza, una di maggior potenza distruttiva.<br />

Nella relazione sulla politica informativa e della sicurezza presentata<br />

dal presidente Forlani alle Camere il 4 dicembre 80 veniva sottolineato il<br />

crescente fenomeno del terrorismo internazionale. In questo quadro - si<br />

legge - l'azione era stata orientata in direzione dei seguenti fatti e situazioni:<br />

attentato contro la sede dell'ambasciata dell'Iraq in Roma; attentato contro la<br />

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