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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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più importante etnia libanese, in un momento in cui questa etnia si batteva<br />

contro i palestinesi nel Sud per conservare al sud il carattere libanese”.<br />

Pertanto la scomparsa dell’Imam è per gli sciiti il prodotto di un complotto<br />

anti-libanese “quale che sia la sua matrice: Gheddafi, Arafat, Assad, e<br />

pertanto non poteva e non doveva trovare aiuto o “complici” in un Paese<br />

occidentale che si dichiarava amico del Libano (v. messaggio nr.607 del<br />

26.11.80 dell’ambasciata d’Italia a Beirut trasmesso dalla Presidenza del<br />

Consiglio con missiva del 27.01.98).<br />

La conflittualità nei rapporti tra l’Imam e Gheddafi emerge dalla<br />

memoria degli avvocati Sebastiano Vassalli e Pietro Lia agli atti del<br />

procedimento penale relativo alla scomparsa dell’Imam. Dopo un breve<br />

excursus sulla situazione socio-politico libanese e la guerra civile iniziata<br />

nella prima metà degli anni 70, causata da un lato dalla diversa visione della<br />

questione palestinese e dall’altra dalle mire israeliane, questi ultimi<br />

preoccupati delle propria sicurezza a causa dei confini con i paesi arabi, quel<br />

documento esamina l’attività che nel 61 l’Imam Musa Sadr, svolse a nome<br />

degli sciiti mussulmani libanesi. Egli di nazionalità e di educazione irachena,<br />

intimo di Khomeini, creò nel 70 il Consiglio Musulmano Sciita Superiore, in<br />

cui chiamò a far parte gli elementi più avanzati sul piano culturale ed<br />

economico, venendo così a diventare in breve tempo uno degli elementi di<br />

maggiore spicco e prestigio nel mondo arabo. Posizione questa che non gli<br />

permise di rimanere estraneo alle misteriose vicende del Libano. La nota<br />

prosegue sottolineando che “animato dal profondo desiderio di voler<br />

ristabilita la pace soprattutto nel sud-Libano, da una parte appoggiò e<br />

comunque si rifiutò di contrastare l’intervento e la permanenza dell’esercito<br />

siriano come forza militare di dissuasione e, dall’altra, tentò di ottenere, a<br />

sostegno di questo intento di pacificazione, l’appoggio degli altri Paesi<br />

arabi”. Quindi la focalizzazione sulla causa del dissenso con Gheddafi: Nel<br />

corso del 75 egli aveva rifiutato il proprio consenso alla creazione di un<br />

esercito arabo palestinese che aveva nel colonnello Mohammar Gheddafi,<br />

presidente della repubblica islamica socialista libica, il suo principale<br />

sostenitore. Egli pensava, infatti, che una tale iniziativa, cui pure si<br />

confidava la funzione di un concreto sostegno operativo in appoggio alla<br />

causa palestinese, avrebbe aggravato la già drammatica situazione del sud-<br />

Libano ed avrebbe comportato, con la diretta ingerenza del Gheddafi, un<br />

ulteriore inasprimento della guerra civile e delle iniziative belliche israeliane<br />

nel sud della regione dove, accanto alle popolazioni sciite, convivevano le<br />

formazioni dell'Olp. Gli sforzi dell’Imam contribuivano alla convocazione<br />

dei due vertici arabi di Riad e del Cairo dell'ottobre 76, nel corso dei quali<br />

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