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greggio verso gli USA; dall'altro appelli all'OLP perché bloccasse con azioni<br />
terroristiche il traffico navale americano nel Canale di Suez; infine con<br />
manifeste dichiarazioni di solidarietà alla dirigenza iraniana attraverso<br />
promesse di intervento in caso di iniziative militari statunitensi.<br />
Gli Stati Uniti consideravano Gheddafi come il finanziatore del<br />
terrorismo internazionale e strumento dell’Unione Sovietica. Deve però<br />
essere rilevato che le relazioni tra i due Paesi almeno fino alla nomina di<br />
Reagan a Presidente permangono all’insegna dell’ambiguità. La rete di<br />
interessi americani in Libia resiste alle condanne di circostanza, ai discorsi<br />
iracondi ed agli atti di violenza. Da un lato quindi rapporti formalmente tesi,<br />
dall’altro invece economiche di alto profitto. E’ sufficiente ricordare i<br />
contatti intercorsi tra il fratello del Presidente Carter, Billy, ed il regime di<br />
Gheddafi.<br />
Così possono riassumersi gli avvenimenti di maggior rilievo di quel<br />
periodo: il 2 dicembre 79 l'ambasciata statunitense in Libia viene data alle<br />
fiamme da gruppi di dimostranti, che accusano gli USA di aver concesso<br />
ospitalità allo Scià Reza Pahlavi; il 6 febbraio 80 gli USA decidono la<br />
cessazione di fatto delle attività dell'ambasciata a Tripoli; in aprile 80 gli<br />
USA espellono alcuni diplomatici libici accusati di intimidazioni nei<br />
confronti degli studenti libici negli USA.<br />
* * * * *<br />
Capitolo III<br />
Le relazioni tra la Libia e l’Italia.<br />
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