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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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imputato con noi, ma semplicemente era detenuto in una cella vicina alla<br />

nostra. In seguito un altro pilota, che era in cella con me, mi disse che<br />

l’uomo in isolamento era un capitano pilota che, dopo aver compiuto<br />

operazioni in Europa, era caduto in disgrazia. In seguito, l’ufficiale pilota<br />

che era detenuto nel mio stesso gruppo di celle, quasi scherzando e<br />

passandomi vicino durante l’ora d’aria, mi disse: “Muhammar vi butta giù<br />

gli aerei”. La battuta fu fatta in inglese; egli usò il verbo “Put Down” o<br />

“Knock Down” ed il nome Muhammar che è il nome di Gheddafi”.<br />

Aggiunge, infine che l’ufficiale era detenuto insieme a Marzuk, con il quale<br />

aveva rapporti costanti (v. esame Castelli Enzo, GI 05.10.90).<br />

Come s’è detto Castelli riceve le confidenze di Marzuk nel luglio 80.<br />

Marzuk è uomo di Sheybi vicinissimo a Gheddafi, e pertanto il riferimento<br />

all’abbattimento da parte di Gheddafi di aerei italiani appare di particolare<br />

interesse, tenuto conto anche dell’epoca in cui queste confidenze vengono<br />

fatte. Seliciato però senza dubbio più vicino a Sheibi, a Marzuk e agli altri<br />

ufficiali, nulla riferiva su un coinvolgimento libico nell’abbattimento<br />

dell’aereo italiano.<br />

Del Re conferma le dichiarazioni rese da Seliciato ed il ruolo avuto<br />

nella vicenda. Dichiara però di essere venuto a conoscenza del progetto di<br />

insurrezione sin dal 79 in Germania, da un funzionario libico. Conferma<br />

l’incarico affidatogli da Seliciato di recarsi in Egitto allo scopo di cercare in<br />

quel Paese l’appoggio aereo al golpe, in quanto gli insorti, forti nei reparti di<br />

terra, erano totalmente sprovvisti di copertura aerea. Colloca la missione in<br />

Egitto tra il 30 luglio ed il 4 agosto 80. Poi descrive la missione e gli incontri<br />

ad alto livello: “Viaggiai in incognito, partendo da Roma per il Cairo con un<br />

aereo di linea dell’Egypt Air. Nella capitale egiziana fui ricevuto da emissari<br />

del presidente Sadat, che mi accompagnarono poi ad Alessandria. Qui io<br />

avrei dovuto attendere che i libici passassero la frontiera a Sallum, portando<br />

la prova del progetto ed addirittura i piani dell’operazione. L’incontro<br />

avvenne tra il 30 luglio ed il 4 agosto. Dopo l’arrivo dei libici ci trasferimmo<br />

con loro al Cairo, dove ci furono gli incontri sia con Sadat che con Mubarak,<br />

che all’epoca era capo dell’esercito” (v. esame Del Re Aldo, GI 05.10.90)<br />

Deve esser precisato che sia Seliciato che Del Re hanno escluso<br />

contatti per la vicenda con Servizi italiani.<br />

Negli atti acquisiti presso il Ministero degli Affari Esteri relativi al<br />

loro arresto si legge che durante il processo libico a Seliciato, accusato di<br />

“intelligenza con Paese straniero” per rovesciare il regime libico, aveva<br />

avuto contatti con l’ambasciata egiziana a Roma. Seliciato sarebbe stato -<br />

secondo l’accusa - latore di un messaggio del Maggiore libico Idriss El<br />

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