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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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nel caso di responsabilità dirette o indirette, dolose o colpose, nella sciagura<br />

occorsa al DC9 dell’Itavia, potessero queste essere rese note al mondo<br />

intero. Ci si domanda cioè quale sarebbe stata l’impatto e la reazione<br />

dell’opinione pubblica alla notizia che un incidente aereo di un velivolo<br />

civile era stato causato da responsabilità di un Paese alleato o amico o<br />

prossimo. Proprio in quell’anno, come s’è visto, si svolgeva il dibattito sulla<br />

opportunità per il nostro Paese della installazione dei missili Cruise e<br />

Pershing. E’ fuor di dubbio che una eventuale pubblicità sulla responsabilità<br />

di Paesi della NATO avrebbe incrinato i rapporti tra l’Italia e gli altri Paesi<br />

dell’Alleanza. E’ fuor di dubbio che le opposizioni di sinistra ed in<br />

particolare il partito comunista – che non vedevano di buon occhio<br />

l’installazione dei missili – avrebbero messo in moto accesissime campagne<br />

politiche, mobilitando dissensi e contrarietà ed ostacolando in questo modo<br />

l’installazione dei missili nel nostro Paese. Installazione che il Governo si<br />

era proposto e che avrebbe costituito il primo passo nel cammino contro la<br />

superiorità bellica dell’Unione Sovietica, persa sulla distanza di alcuni anni.<br />

Sconfitta che a sua volta sarà una delle cause del crollo di quell’impero.<br />

Per tale motivo l’eventuale responsabilità di un Paese o più Paesi<br />

“amici” non avrebbe potuto o meglio non avrebbe dovuto esser resa nota.<br />

Pertanto si stima che ci si sia trovati innanzi a qualcosa che è sfuggito e<br />

ancora oggi sfugge al controllo istituzionale ed alle garanzie poste<br />

dall’ordinamento. Ci si trova in presenza di una forma alquanto anomala di<br />

opposizione del segreto di Stato che viene opposto non secondo la rituale<br />

procedura – giacchè le relative norme non contemplano l’opposizione nei<br />

procedimenti penali per fatti di strage- bensì attraverso la “scomparsa”, in<br />

altre parole l’occultamento e la negazione dell’esistenza stessa del segreto.<br />

Non si è fatto altro che rendere segreto il segreto stesso, impedendo in<br />

questo modo che lo stesso potesse essere soggetto al controllo politico<br />

istituzionale previsto dalla normativa. Da un punto di vista formale il segreto<br />

non esiste; nella sostanza invece esiste ed è stato opposto nei fatti<br />

ostacolando ed impedendo di accertare gli eventi e le responsabilità.<br />

Ma se segreto c’è, ed è stato occultato, ci si chiede quali siano le<br />

autorità che ne sono state a conoscenza e che a tutt’oggi lo sono. A questa<br />

domanda per anni si è tentato, tra polemiche acerrime, opposizioni<br />

fortissime e complesse deviazioni, di dare una risposta e solo da ultimo sono<br />

emerse solide prove di uno scenario di quella sera che ben s’adatta al<br />

<strong>contesto</strong> del tempo. Dallo scenario ovviamente discendono responsabilità e<br />

si scoprono i primi volti della teoria di coloro che sapevano, e sanno, ed<br />

hanno occultato.<br />

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