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mesi ogni decisione sulla installazione dei missili, di invitare i sovietici a<br />
condurre una moratoria sulle loro armi e contestualmente aprire trattative fra<br />
le due alleanze per fissare nuovi equilibri militari in Europa.<br />
Nella seduta del 6 dicembre il Parlamento votò una risoluzione che<br />
impegnava l’Italia ad aderire al progetto missilistico della NATO. <strong>Il</strong> 12<br />
successivo, il Consiglio Atlantico riunitosi a Bruxelles deliberava il<br />
programma missilistico e la contestuale offerta di negoziati all’Unione<br />
Sovietica. Era il successo della politica del doppio binario stabilita dalle<br />
quattro potenze alla Guadalupa. L’Italia con l’installazione nel proprio<br />
territorio di 112 Cruise tornava ad assumere nello scenario internazionale un<br />
ruolo determinato e decisivo. Al nostro Paese spettava l’onere di stabilire la<br />
località e di partecipare alle spese di allestimento. La località scelta sarà<br />
Comiso in Sicilia. Località nella quale, dopo vistose polemiche, giungeranno<br />
il 31 marzo 84 i primi Cruise.<br />
<strong>Il</strong> missile Pershing II era una più che potente arma balistica ad<br />
altissima velocità supersonica, capace di raggiungere in pochi minuti<br />
qualsiasi obiettivo sul teatro europeo e di colpirlo anche se collocato in<br />
profondità, consentendo così di raggiungere anche bunker-comando del<br />
Patto di Varsavia in Polonia e nella parte occidentale dell’Unione Sovietica.<br />
Armato con testate a penetrazione W85 con potenza selezionabile da 5 a 50<br />
kilotoni, disponeva di un sistema di guida ad alta precisione e la sua gittata<br />
era di 1300 chilometri. Veniva montato su un rimorchio TEL basato<br />
sull’H575. Di questo esemplare ne sono stati schierati 108 in Germania nel<br />
1983. I Cruise della classe Tomahawk erano invece missili da crociera<br />
lanciati da terra, che somigliavano a dei velivoli senza pilota, subsonici ma<br />
estremamente precisi. La struttura del missile era a forma di siluro con ali<br />
uscenti da metà fusoliera e quattro derive di coda cruciformi ripiegabili. <strong>Il</strong><br />
suo sistema di guida gli forniva una eccezionale accuratezza permettendone<br />
l’impiego contro bersagli protetti grazie alla testata nucleare W80 da 200<br />
kilotoni; la sua autonomia era di 2800 chilometri circa.<br />
La situazione internazionale ed il costante rafforzamento del<br />
dispositivo nucleare della NATO erano stati oggetto proprio nel mese di<br />
giugno di importanti riunioni dei vertici del Consiglio Atlantico. La riunione<br />
del gruppo di pianificazione nucleare della NATO, inauguratasi il 3 giugno a<br />
Bodoe in Norvegia, aveva inizio con un particolareggiato rapporto del<br />
Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Harold Brown, che illustrava la<br />
situazione degli schieramenti nucleari dei due blocchi. L’Italia era<br />
rappresentata dal Ministro della Difesa Lagorio accompagnato dal <strong>Capo</strong> di<br />
Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giavanni Torrisi. Lagorio ribadiva<br />
la necessità di accompagnare lo sforzo di ammodernamento militare con<br />
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