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libici hanno acquistato una partecipazione azionaria di circa il 10%,<br />
ottenendo anche l'inserimento nel consiglio di amministrazione di due<br />
rappresentanti della “Libyan Arab Foreign Bank”, istituto che rappresenta<br />
ufficialmente il capitale libico. L'operazione è inoltre collegata alla<br />
sottoscrizione, sempre da parte libica, di obbligazioni convertibili ed alla<br />
concessione di un prestito. L'affare Fiat-Libia, al di là delle oggettive<br />
incidenze sull'assetto finanziario della casa torinese, provocò, a suo tempo,<br />
negli ambienti economici nazionali, una pronunciata tendenza a ritenere<br />
allettanti forme consimili di intesa con i libici;- la cessione del 18% del<br />
pacchetto azionario della soc. “Valtur” di cui la Fiat detiene il controllo,<br />
verosimilmente conclusosi in Svizzera fra marzo e maggio 1977;- le notizie<br />
relative a trattative preliminari tra l'industriale Attilio Monti ed ambienti<br />
libici per la cessione di impianti di raffineria.Tali trattative sarebbero<br />
proseguite sino al luglio 1977, allorchè alcuni responsabili della S.p.a.<br />
Sarom (appartenente al gruppo Monti) si recarono a Tripoli; - l'interesse,<br />
non confermato, ad intese con la “SIR” (Società Italiana Resine) per la<br />
vendita di impianti petrolchimici con particolare riferimento a quello di porto<br />
Torres (1977);- le trattative con la “Montedison”, che ha sempre intrattenuto<br />
rapporti commerciali con la Libia per acquisti di greggio e<br />
commercializzazione di prodotti petroliferi, ricerche di marketing, ecc., per<br />
consulenza nel settore chimico e petrolchimico, progettazione e<br />
realizzazione di opere. A suo tempo fu ventilata l'ipotesi della costituzione di<br />
una società con partecipazione minoritaria della Montedison; - notizie, non<br />
suffragate da ulteriori elementi di fatto, dell'avvenuta compartecipazione<br />
finanziaria tra il governo libico e la soc. “Rotos pompe officine consorzio<br />
elettronico” di Milano (settembre 1977); - voci raccolte nell'aprile 1978,<br />
finora non suffragate da risultanze, circa trattative per l'acquisto da parte<br />
libica dell'hotel “Hilton” di Milano; - cittadino libico ritenuto manovrato dal<br />
suo governo - per conto del quale avrebbe gestito operazioni nei settori<br />
economico, finanziario e commerciale - il 15.03.79 in sede di asta<br />
giudiziaria, ha acquistato, per oltre un miliardo e mezzo il complesso<br />
editoriale Sedis di Cagliari, società editrice del giornale “Tutto Quotidiano”.<br />
c. inoltre esiste una spiccata propensione dei libici in direzione della Sicilia,<br />
ove essi hanno sempre cercato possibilità di collaborazione con enti<br />
economici locali sia a livello privato sia a livello pubblico. Altre importanti<br />
forme di penetrazione (atipiche ma essenziali come armi di manovra<br />
sull'economia italiana) sono rappresentate: - ingente numero di rapporti di<br />
importazioni dall'Italia, instaurati sia dal governo libico sia dalle società<br />
libiche di importazione (società governative di rappresentanza); - rilevanti<br />
programmi di investimenti finanziari libici per insediamenti industriali in<br />
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