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L’esito positivo dell’operazione Hilton e la conseguente eco<br />
favorevole diffusasi negli ambienti libici, favorì le intese tra i due governi. <strong>Il</strong><br />
Ministro degli Esteri libico, infatti, accettò di conseguenza di incontrare in<br />
Turchia il nostro Ministro degli Affari Esteri, l’on.le Aldo Moro; incontro al<br />
quale seguì quello ufficiale, a Tripoli, nel maggio dello stesso anno con la<br />
dirigenza libica. A seguito di questi incontri iniziarono, parallelamente, le<br />
trattative per la vendita di materiale bellico alla Libia e altri prodotti<br />
industriali contro accordi petroliferi.<br />
Queste ultime trattative portate avanti dall’ENI furono favorite dalla<br />
concessione di aiuti militari alla Libia che videro la mediazione, su incarico<br />
della Presidenza del Consiglio, dell’allora colonnello Jucci, e che<br />
suscitarono, probabilmente, contrasti all’interno del Governo. Difatti, in un<br />
appunto del Servizio n.08/74/2A dell’11.05.72 si rileva che il Ministro degli<br />
Esteri Moro, preso atto che il colonnello Jucci aveva avuto incarico di<br />
rappresentare la Presidenza del Consiglio per definire gli accordi sulle<br />
forniture militari a quel Paese, annotava, su un appunto a lui sottoposto sulla<br />
vicenda: “tutto questo è stato fatto senza che ne sapessimo nulla (copia per i<br />
miei atti personali)”. Nell’ultimo paragrafo dell’appunto l’estensore<br />
concludeva sottolineando che “si intravede in tutta la questione una certa<br />
frizione fra Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, in un quadro<br />
generale di “sovvenzioni” da parte di grossi complessi industriali ai partiti”.<br />
A quel tempo Presidente del Consiglio era l’on.le Giulio Andreotti, mentre<br />
Ministro degli Esteri, come si è già visto, era l’on.le Aldo Moro; ma solo<br />
fino al 25 luglio, in quanto quel primo Governo Andreotti cadeva il 26<br />
giugno ed il subentrante secondo Governo Andreotti entrato in carica il<br />
successivo 26 luglio non vedeva la partecipazione, nel Gabinetto, dell’on.le<br />
Moro.<br />
A tal proposito il generale Michele Correra, <strong>Capo</strong> dell’Ufficio Ri.S<br />
del SID, interrogato sui contenuti dell’appunto di cui sopra dal PM di Roma,<br />
nell’ambito di procedimento penale relativo alla vendita di armi alla Libia,<br />
dichiarava: “che effettivamente vi erano state delle difficoltà da parte<br />
dell’allora Ministro degli Esteri (on.le Aldo Moro) per la decisione di inviare<br />
i veicoli M113 in Libia. <strong>Il</strong> Ministro suddetto preferiva cedere materiale<br />
d’armamento di produzione italiana”, e per quanto riguarda le<br />
“sovvenzioni”. “Mi era stato detto che, sulle forniture di petrolio dalla Libia<br />
all’Italia, l’ENI ... dava una tangente dello 0,5 oppure dello 0,6 per cento sul<br />
valore complessivo delle forniture ad esponenti della Democrazia Cristiana”.<br />
La vendita di armamenti alla Libia ebbe l’assenso anche degli USA<br />
per la parte relativa all’armamento prodotto dalle industrie belliche italiane<br />
dietro autorizzazione degli USA; almeno fino al 74, anno in cui si aggravò la<br />
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