Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
I rapporti tra i due Servizi si intensificano nuovamente nel 78 in<br />
occasione della scomparsa dell’Imam sciita Mousa Sadr, sul conto del quale<br />
i libici tentano di imporre la tesi che la sparizione sarebbe avvenuta in Italia.<br />
<strong>Il</strong> Servizio italiano, diventato nel frattempo in virtù della riforma del 77<br />
S.I.S.MI, al riguardo veniva a conoscenza che il religioso era stato trattenuto<br />
ed internato in Libia; mentre, la magistratura italiana archiviava l’inchiesta,<br />
stimando accertato che l’Imam ed i suoi accompagnatori non fossero mai<br />
saliti a bordo del volo Alitalia Tripoli-Roma.<br />
In seguito, in occasione di un colloquio tra il nostro Ambasciatore a<br />
Tripoli Conte Marotta ed il Ministro libico Gaud, questi, tra le altre cose<br />
formulava la richiesta al Governo italiano che “nota Commissione su Imam,<br />
composta di esperti dei due Paesi, dovrebbe riunirsi quanto prima per<br />
verificare prove aut accertamenti in possesso ciascuno et emettere risultanze<br />
che scagionino Libia et Italia”. Tale richiesta di tono quasi “accomodante”<br />
probabilmente scaturiva dal fatto che alcuni Paesi arabi, tra i quali il Libano<br />
e l’Iran, accusavano Gheddafi della sparizione dell’Imam sciita e con tali<br />
paesi la Libia si trovava in una delicata situazione, tanto che lo stesso leader<br />
si era visto rifiutare l’ingresso in Libano, in occasione di una visita in<br />
quell’area del Medio Oriente.<br />
In un appunto del S.I.S.MI dedicato alla vicenda si legge che essa ha<br />
provocato vivaci reazioni nel mondo arabo. In particolare: “In Libano, si<br />
sono avute le reazioni più immediate e decise. Oltre all’invio di due agenti<br />
dei Servizi di informazione in Italia che rientrarono in patria convinti<br />
dell’estraneità dell’Italia nella vicenda, si sono verificate una serie di<br />
manifestazioni ostili a Gheddafi, ritenuto responsabile della scomparsa<br />
dell’Imam, tanto da costringere quel governo a negargli l’ingresso in<br />
territorio libanese in occasione di un viaggio che lo aveva portato, tra il 29<br />
giugno ed il 13 luglio 79, in Siria, in Iraq, Giordania, nonché in altri paesi<br />
arabi. L’intenzione degli sciiti libanesi di non far cadere il caso nel<br />
dimenticatoio, si è manifestata inoltre anche con il dirottamento di due aerei<br />
dell’Alitalia, rispettivamente nel settembre del 79 e nel gennaio c.a.; in Iran,<br />
lo stesso Khomeini, amico personale di Mousa Sadr, si è reso interprete in<br />
più di una circostanza dello sdegno che tale scomparsa aveva provocato tra i<br />
milioni di sciiti del suo Paese. La convinzione di Khomeini, e dei suoi più<br />
qualificati seguaci, che responsabile della scomparsa di Mousa Sadr fosse<br />
Gheddafi, è stata più volte manifestata pubblicamente e si è poi<br />
concretizzata sia con una rottura diplomatica, tuttora in atto, sia impedendo<br />
una visita di Gheddafi in Iran già programmata da tempo; la stessa PLO<br />
(l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) si è schierata<br />
4750