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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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I rapporti tra i due Servizi si intensificano nuovamente nel 78 in<br />

occasione della scomparsa dell’Imam sciita Mousa Sadr, sul conto del quale<br />

i libici tentano di imporre la tesi che la sparizione sarebbe avvenuta in Italia.<br />

<strong>Il</strong> Servizio italiano, diventato nel frattempo in virtù della riforma del 77<br />

S.I.S.MI, al riguardo veniva a conoscenza che il religioso era stato trattenuto<br />

ed internato in Libia; mentre, la magistratura italiana archiviava l’inchiesta,<br />

stimando accertato che l’Imam ed i suoi accompagnatori non fossero mai<br />

saliti a bordo del volo Alitalia Tripoli-Roma.<br />

In seguito, in occasione di un colloquio tra il nostro Ambasciatore a<br />

Tripoli Conte Marotta ed il Ministro libico Gaud, questi, tra le altre cose<br />

formulava la richiesta al Governo italiano che “nota Commissione su Imam,<br />

composta di esperti dei due Paesi, dovrebbe riunirsi quanto prima per<br />

verificare prove aut accertamenti in possesso ciascuno et emettere risultanze<br />

che scagionino Libia et Italia”. Tale richiesta di tono quasi “accomodante”<br />

probabilmente scaturiva dal fatto che alcuni Paesi arabi, tra i quali il Libano<br />

e l’Iran, accusavano Gheddafi della sparizione dell’Imam sciita e con tali<br />

paesi la Libia si trovava in una delicata situazione, tanto che lo stesso leader<br />

si era visto rifiutare l’ingresso in Libano, in occasione di una visita in<br />

quell’area del Medio Oriente.<br />

In un appunto del S.I.S.MI dedicato alla vicenda si legge che essa ha<br />

provocato vivaci reazioni nel mondo arabo. In particolare: “In Libano, si<br />

sono avute le reazioni più immediate e decise. Oltre all’invio di due agenti<br />

dei Servizi di informazione in Italia che rientrarono in patria convinti<br />

dell’estraneità dell’Italia nella vicenda, si sono verificate una serie di<br />

manifestazioni ostili a Gheddafi, ritenuto responsabile della scomparsa<br />

dell’Imam, tanto da costringere quel governo a negargli l’ingresso in<br />

territorio libanese in occasione di un viaggio che lo aveva portato, tra il 29<br />

giugno ed il 13 luglio 79, in Siria, in Iraq, Giordania, nonché in altri paesi<br />

arabi. L’intenzione degli sciiti libanesi di non far cadere il caso nel<br />

dimenticatoio, si è manifestata inoltre anche con il dirottamento di due aerei<br />

dell’Alitalia, rispettivamente nel settembre del 79 e nel gennaio c.a.; in Iran,<br />

lo stesso Khomeini, amico personale di Mousa Sadr, si è reso interprete in<br />

più di una circostanza dello sdegno che tale scomparsa aveva provocato tra i<br />

milioni di sciiti del suo Paese. La convinzione di Khomeini, e dei suoi più<br />

qualificati seguaci, che responsabile della scomparsa di Mousa Sadr fosse<br />

Gheddafi, è stata più volte manifestata pubblicamente e si è poi<br />

concretizzata sia con una rottura diplomatica, tuttora in atto, sia impedendo<br />

una visita di Gheddafi in Iran già programmata da tempo; la stessa PLO<br />

(l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina) si è schierata<br />

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