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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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Nel frattempo assumevano sempre maggiore intensità le voci secondo<br />

cui che il regime del colonnello Gheddafi sovvenzionasse il terrorismo<br />

internazionale con contributi economici e con la messa a disposizione in<br />

Libia di campi di addestramento, giustificando questa attività con la politica<br />

di assistenza a tutti i “movimenti di liberazione”, che a prescindere dalla loro<br />

collocazione ideologica operavano a danni dei Paesi occidentali. Primo fra<br />

tutti l’OLP.<br />

Le finalità di Gheddafi sulla Palestina sono state da una parte<br />

l’appoggio senza riserve alla causa palestinese, dall’altra i tentativi di<br />

colpire ed umiliare Israele con ogni mezzo. Motivo dell’avversione nei<br />

confronti di Israele non era tanto la nascita di per sé dello Stato ebraico, a<br />

seguito della dichiarazione di Balfour del 17 e quindi per effetto della<br />

risoluzione dell’ONU del 29.11.47 che consentiva la creazione dello Stato<br />

d’Israele in Palestina, quanto l’opposizione del leader libico agli ebrei non<br />

originari dell’area palestinese, giacchè essi avevano oramai perduto lo<br />

spirito di quei luoghi. Da qui l’appoggio libico all’ala più radicale della<br />

resistenza palestinese, anche se nel tempo non pochi contrasti sorgeranno<br />

con l’OLP.<br />

Un interessante documento concernente un punto di situazione sulla<br />

Libia relativo al 1980 è stato rinvenuto e acquisito alla 1ª Divisione del<br />

S.I.S.MI. Nel documento si rileva che la Libia di Gheddafi istruiva i<br />

terroristi in campi di addestramento disseminati in zone desertiche. <strong>Il</strong><br />

Servizio - vi si legge - aveva ricevuto notizie sull’esistenza di “24 campi di<br />

addestramento per la formazione e l’addestramento di guerriglieri di varie<br />

nazionalità con particolare riferimento a tunisini, palestinesi delle frange<br />

estremiste, sahariani, ciadiani e sudanesi. In misura minore: elementi del<br />

South West Africa People Organization della Namibia, marocchini, egiziani,<br />

algerini, zairoti, zimbawani, guineani e maliani. In 6-7 campi è stata talvolta<br />

segnalata la presenza di europei; in 1-2 campi quella di sud-americani e<br />

giapponesi. La presenza di italiani è stata segnalata in 6 campi, ma finora<br />

non è stato possibile acquisire elementi concreti di conferma per obiettive<br />

difficoltà di svolgere attività di ricerca nel paese. La durata dei corsi è<br />

variabile da 1 settimana a circa 1 mese (ad esempio campi di Ain El Beida e<br />

Joud ed Daim). L’addestramento verte principalmente sull’uso di esplosivi<br />

ed armi leggere e sulle tecniche del colpo di mano. In linea di massima, i<br />

campi presentano una “caratterizzazione geografica”: in quelli della<br />

Tripolitania vengono addestrati dissidenti tunisini e marocchini ed elementi<br />

del Polisario; nel Fezzan elementi sudanesi, ciadiani e dell’Africa Nera; in<br />

Cirenaica dissidenti egiziani. Per quanto concerne l’addestramento di<br />

personale di altre regioni (specie europei) non emerge l’adozione di alcun<br />

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