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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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T4 rinvenute sui reperti della carica esplosa alla stazione, nessuna di esse<br />

rispecchiava esattamente la composizione del Compound B repertato sul<br />

treno Taranto-Milano, per l’assenza di cera. Anche se è da tenere presente<br />

che le indagini condotte sui reperti della stazione non potevano mettere in<br />

evidenza la presenza o l’assenza di cera, a causa delle limitatissime quantità<br />

di esplosivo analizzate e la bassa percentuale di cera presente nella<br />

composizione del Compound B. D’altra parte, lo si deve ribadire, che non è<br />

possibile, come verificato anche nelle numerose prove di scoppio effettuate<br />

nel corso delle indagini sul materiale rinvenuto nel lago di Garda, sulla<br />

scorta di analisi di tracce di esplosione recuperate dopo il brillamento di una<br />

carica, definire con certezza la sua composizione quantitativa originaria.<br />

Nessuna utilità è provenuta da altra vasta perizia di comparazione<br />

disposta pur essa dal GI di Venezia sui materiali recuperati in Savorgnano di<br />

S.Vito al Tagliamento, Ribis di Reana del Rojale, zona Vercelli, S.Pietro al<br />

Natisone, Abbadia Alpina di Pinerolo, Mariano del Friuli ed Arbizzano di<br />

Negrar. Da quella ricerca soltanto che nel deposito di Arbizzano vi erano 18<br />

pani da 450 gr. di esplosivo plastico C4 costituito da 90.7% - di T4 e da<br />

9,3% di plastificante ed oliominerale (oltre 30 accenditori a matita di tipo<br />

chimico).<br />

Quanto al disastro di Ustica le diverse indagini peritali, effettuate<br />

anche in tempi diversi – sino ai documenti Acampora e Malorni – hanno<br />

accertato la presenza di solo tritolo e T4. Sulla anomalia, in verità, di tali<br />

presenze, riscontrate anche molto tempo dopo l’incidente su reperti<br />

relativamente distanti da qualsiasi presunto centro di esplosione ed in zone<br />

palesemente schermate rispetto all’azione diretta della supposta esplosione<br />

già s’è scritto nell’esame della perizia esplosivistica Brandimarte – Ibisch -<br />

Kolla del 14.04.94.<br />

Non v’è alcuna traccia degli altri componenti rinvenuti alla stazione di<br />

Bologna. E queste due specie di esplosivo, tritolo e T4, portano se<br />

combinate, all’ipotesi, se non alla certezza, della presenza di un esplosivo<br />

militare della classe delle tritoliti; solo se separate, il T4 potrebbe farsi<br />

risalire a un booster e quindi a un ordigno di confezione artigianale. Mentre<br />

a Bologna proprio per la presenza delle tracce già dette di nitroglicerina,<br />

nitroglicol, nitrato di ammonio, nitrati di sodio e solfato di bario, si è di<br />

fronte a esplosivo di mina e quindi alla confezione artigianale. Questa la<br />

sicura differenza.<br />

Che infine, indipendentemente dalla provenienza su cui già s’è scritto,<br />

l’esplosivo di Ustica non abbia alcuna somiglianza con quello di Bologna lo<br />

si trae con certezza anche dalla inconsistenza della tesi – pur sostenuta,<br />

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