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non era molto stretta...<strong>Il</strong> Servizio si teneva molto stretto - kept all of its<br />
Libyan matters very closed - tutte le informazioni sugli affari libici ... .<br />
C’erano sempre problemi ma essi manifestavano con chiarezza - they made<br />
it very clear - che non volevano rapporti molto stretti sugli affari libici (vedi<br />
esame Clarridge Duane, GI 20.05.94).<br />
Più chiari di così probabilmente è impossibile. Lo stato dei rapporti<br />
tra gli Stati Uniti e l’Italia, in particolare dei rispettivi Servizi, a riguardo<br />
della Libia, è disegnato con tratti inequivoci ed inequivocabili.<br />
Questo per il versante statunitense. Per quello libico valgono le parole<br />
di Yunis Belgassem, <strong>Capo</strong> al tempo dei Servizi di quel Paese, come<br />
riportato in un’intervista alla Repubblica del 16 ottobre 85. “I rapporti tra i<br />
Servizi Segreti Libici ed Italiani sono ovviamente di lunga data. Io ne ho<br />
personalmente assunto la gestione a partire dal 79. Questi rapporti mirano al<br />
coordinamento nelle questioni di sicurezza di reciproco interesse”.<br />
Alla domanda “Risulta che questi rapporti siano particolarmente<br />
intensi, direi privilegiati. Nel 70 il SID di Miceli a Trieste bloccò una nave<br />
carica di armi ed oppositori in partenza per Tripoli; nell’80 il S.I.S.MI di<br />
Santovito svelò i preparativi di una rivolta nella caserma di Derna; inoltre le<br />
prime consistenti forniture di armi italiane alla Libia avvennero tramite il<br />
SID. Lei è grato ai Servizi Segreti Italiani e questa collaborazione prosegue<br />
a tutt’oggi?”, così il nostro: “Preferisco non addentrarmi nei particolari.<br />
Effettivamente c’è un’intensa collaborazione tra i Servizi Segreti dei due<br />
Paesi, c’è uno scambio d’informazioni sui cittadini libici ed italiani che<br />
creano problemi nei due Paesi, c’è un clima di reciproca fiducia. Questi<br />
rapporti si giustificano con la volontà dei due Paesi di promuovere delle<br />
relazioni di amicizia e cooperazione”.<br />
Lo stesso giorno degli attentati al detto Lahderi e a Barghali, l’11<br />
giugno ovvero il termine dell’ultimatum di Gheddafi, si verifica altro evento<br />
meritevole di attenzione. Come noto in conseguenza dell’attentato del 21<br />
maggio 80 ai danni di Fezzan Mohamed Salem erano stati arrestati Salem<br />
Said Salem e Abubaker Alì. Per il primo il Giudice Istruttore aveva disposto<br />
il 10 giugno, in considerazione delle sue condizioni di salute - Salem sarebbe<br />
stato affetto da diabete mellito di intensità estremamente variabile nell’arco<br />
del giorno, donde necessità di ripetuti esami glicemici nello stesso periodo<br />
temporale e di somministrazione di diete adeguate - ricovero di esso Salem<br />
in ambiente ospedaliero e precisamente o presso la Mater Dei di via<br />
Bertoloni o la Villa Margherita di via di Villa Massimi, entrambe cliniche di<br />
lusso.<br />
Ma l’11, sempre il giorno dell’ultimatum e di certo di buon mattino, si<br />
mette in moto anche una rapidissima iniziativa tesa alla scarcerazione per<br />
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