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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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il rappresentante del Servizio Informazioni libico in Italia, Mousa Salem<br />

Elhaji, il <strong>Capo</strong> dello stesso Servizio Yunis Belgassem e la dirigenza del<br />

S.I.S.MI al fine di derimere la vertenza”, che contemporaneamente “il<br />

Governo dava incarico al generale Jucci di portare avanti in Libia un’azione<br />

di avvicinamento con le Autorità libiche (Primo Ministro Jalloud)” e che<br />

nella circostanza “i libici presentavano una nota relativa alle proprie<br />

richieste” che sono state portate a conoscenza del Presidente del Consiglio<br />

da parte dello stesso Jucci. Tali contatti portavano, infine, al rilascio dei<br />

pescatori detenuti in Libia, mentre “lasciava aperta la questione relativa<br />

all’Imam e quella concernente la dissidenza libica in Italia”.<br />

7. Vi si riportano informazioni sull’attività svolta da parte del S.I.S.MI nei<br />

confronti del Servizio Speciale libico, grazie alla quale è stato possibile<br />

individuarne non pochi elementi, facendone espellere alcuni e respingerne<br />

altri. Riguardo agli assassinii dei due libici uccisi a Roma, Rteimi Salem e<br />

Abdul Jalil Zaki Aref, viene precisato che entrambi erano stati avvertiti del<br />

pericolo che incombeva su di loro.<br />

8. Vi è evidenziato che l’approssimarsi della data ultima, l’11 giugno,<br />

stabilita da Gheddafi, per il rientro in Libia di tutti i cittadini libici che si<br />

trovavano all’estero senza una regolare autorizzazione dei Comitati<br />

Popolari, acutizza il problema dei libici residenti in Italia, - la cui stragrande<br />

maggioranza non ha alcuna intenzione di ritornare in patria ne di allontanarsi<br />

dall’Italia -, problema che è stato affrontato nel corso di un incontro con<br />

Belgassem Mousa Salem e il suo capo, al tempo presente a Roma, Yunis<br />

Belgassem. Costoro si sono detti in grado di evitare che l’Italia potesse<br />

diventare teatro di spargimenti di sangue, intervenendo sia a Roma che a<br />

Tripoli, presso i più qualificati esponenti dei Comitati Popolari, ma che per<br />

raggiungere tale scopo, avrebbero avuto bisogno di portare a soluzione<br />

taluni problemi che stanno a cuore a Gheddafi.<br />

9. Sono elencate le questioni che interessano i libici e cioè:<br />

a) un elenco aggiornato di tutti i libici dimoranti in Italia “allo scopo di<br />

studiare insieme ad elementi del S.I.S.MI quali potrebbero essere le persone<br />

da invitare ad allontanarsi dall’Italia o a rientrare in Libia”;<br />

b) lo scambio di cittadini libici detenuti in Italia per omicidio, tentato<br />

omicidio e favoreggiamento in tali delitti nei confronti dei loro connazionali<br />

domiciliati in Italia, con italiani detenuti in Libia, in particolare del già detto<br />

Marghani Mohamed e Corsi Franco, capo-scalo Alitalia a Tripoli, di cui<br />

pure si parla in questo provvedimento;<br />

c) la scarcerazione di Salem Said Salem, arrestato per concorso<br />

nell’attentato a Mohamed Salem Fezzan (22.05.80), di cui le Autorità libiche<br />

fanno un caso a parte e di cui si aspetterebbero una soluzione straordinaria;<br />

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