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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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In definitiva la tabella esaminata, di cui all’incarico peritale, va<br />

interpretata, anche sulla scorta di quanto riportato nelle precedenti perizie,<br />

nel senso che gli esplosivi rinvenuti nel lago di Garda potrebbero<br />

effettivamente essere entrati, limitatamente alla tritoliti, a far parte della<br />

carica esplosa nella stazione di Bologna.<br />

Naturalmente tale affinità sussiste anche per la tritolite (Compound B)<br />

rinvenuta tra gli esplosivi sequestrati sul treno Taranto–Milano. La succitata<br />

affinità va aggiunta a quella, già evidenziata, tra l’esplosivo da mina<br />

repertato sul treno di cui sopra e l’analogo materiale esplodente di cui si<br />

ipotizza l’impiego per la strage del 2 agosto 80.” (v. relazione di perizia<br />

tecnico-comparativa datata 07.03.92 trasmessa dal PM di Bologna in data<br />

08.02.98).<br />

In conclusione indipendentemente dalla composizione, se in<br />

percentuali, maggiori o minori del TNT e T4 (da ordigni militari)<br />

rispettivamente o nitroglicol e nitroglicerina (da mina) e dalla provenienza,<br />

se da esplosivo d’uso civile o militare per recupero, indipendentemente dalla<br />

presenza provata di bario o quella ipotizzata di nitrato ammonico, l’ordigno<br />

era stato di manifattura artigianale e conteneva tutti i componenti descritti e<br />

con ogni probabilità quelli ipotizzati. E con altrettanta probabilità questa<br />

composizione, anche se poteva derivare dall’indisponibilità di materiale di<br />

un solo tipo, era con ogni probabilità finalizzata, oltre che a rendere difficile<br />

le indagini peritali, ad impedire che si accertasse la provenienza degli<br />

esplosivi.<br />

Sui reperti di Ustica invece si rinviene soltanto T4 e TNT e in una<br />

precisa proporzione, che ne faceva presumere l’origine militare e coincideva<br />

con la proporzione presente nelle cariche di teste di guerra di missile.<br />

Sui reperti nessun altro esplosivo è stato rinvenuto, tanto meno quelli<br />

che furono rinvenuti nell’ordigno di Bologna, cioè nitroglicerina, nitroglicol,<br />

bario, nitrato di ammonio.<br />

Molto s’è scritto e discusso sull’esplosivo del DC9. In primo luogo<br />

s’è già detto del mancato rinvenimento del TNT ad opera dei laboratori AM,<br />

che accertarono solo la presenza di T4; e ciò del tutto colpevolmente, perché<br />

all’epoca erano già in uso metodi che facilmente rilevavano la presenza del<br />

TNT.<br />

S’è considerato poi che quei reperti, di cui uno era di proprietà di un<br />

passeggero dipendente della SNAM che nelle proprie attività usava<br />

esplosivi, erano stati conservati sino ad allora in ambiente militare e<br />

precedentemente trasportati su nave militare. Ne nasceva così la ipotesi<br />

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