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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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Detto personale, che operò nella regione africana per l’intero periodo<br />

della commessa con una presenza totale di circa 230 unità tra piloti istruttori,<br />

specialisti e personale addetto alla logistica, proveniva per la quasi totalità<br />

da congedati delle forze armate. L’escussione dello stesso ha consentito di<br />

accertare che presso le basi di Ghat e Sebha, ove erano stati dislocati i piloti<br />

istruttori e gli specialisti dell’ALI, era presente, in particolare modo nella<br />

seconda base, anche personale di nazionalità americana, russa,<br />

cecoslovacca, palestinese, francese, siriana e pakistana, tutto impiegato in<br />

mansioni d’istruzione e supporto logistico.<br />

Emergeva, inoltre, che presso la base di Sebha stazionava un velivolo<br />

Mystère Falcon 50 in uso al governatore della regione del Fezzan ed al<br />

leader libico Gheddafi, pilotato da piloti non libici.<br />

Allo scopo di riscontrare l’ipotesi secondo la quale il velivolo DC9<br />

sarebbe stato colpito casualmente in quanto scambiato con quello del leader<br />

libico, che percorreva una rotta inversa a quella del velivolo dell’Itavia,<br />

nell’aprile del 91 viene convocato un pilota italiano, tale Pica Mario. Costui<br />

dichiarava di aver prestato servizio per l’AM, l’ATI, l’Airopa, la Libyan<br />

Arab Airlines e varie altre compagnie africane; riferiva di essere stato<br />

assunto nel giugno del 1980 dal governo libico come pilota di un Falcon 50,<br />

velivolo ritirato unitamente a due ufficiali libici in Francia e trasferito nei<br />

primi di agosto presso l’aeroporto di Sebha. Detto velivolo era ufficialmente<br />

a disposizione del governatore del Fezzan, ma poteva essere usato anche dal<br />

colonnello Gheddafi. Affermava altresì che per tutta la sua durata del<br />

servizio presso la Repubblica nord-africana non aveva mai trasportato il<br />

leader libico. Aveva abbandonato l’incarico presso il Governo libico il<br />

17.08.80, per rientrare in Europa, ed il suo posto era stato occupato da un<br />

pilota francese di nome Marx Andrè, presentato ai funzionari della<br />

Repubblica libica dalla Falcon Service. (v. esame Pica Mario, GI 12.04.91).<br />

Dagli esami dei dipendenti ALI, emerge che nessuno di costoro aveva<br />

avuto modo di conoscere Ezzeden Khalil, pilota del MiG precipitato in<br />

Calabria; che il venerdì, giorno festivo nei paesi arabi, i voli di<br />

addestramento, salvo rare eccezioni, erano sospesi; che la tuta di volo per<br />

aviogetti dell’aeronautica libica era di colore verde-scuro; che il casco del<br />

pilota veniva personalizzato, il più delle volte, scrivendo il proprio nome, in<br />

caratteri occidentali o arabi; che i contatti con le autorità libiche venivano<br />

tenuti localmente da un rappresentante della Siai-Marchetti. Emerge anche,<br />

secondo molti testi, che a seguito dell’inizio delle ostilità tra la Libia e il<br />

Ciad le autorità libiche chiesero ai responsabili della Siai-Marchetti la<br />

disponibilità di piloti ALI al fine di accompagnare presso il confine libico, o<br />

in zona di operazioni, gli allievi da poco abilitati al volo e poco pratici di<br />

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