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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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(v. esame Caropresi Aulo,GI 04.01.91). Colucci Giuseppe, dirigente della<br />

Digos della Questura di Padova, riferiva che Del Re era noto per la sua<br />

adesione al Partito Radicale ed al “Fuori” ma che non risultavano suoi<br />

rapporti con l’estremismo di destra. Rimangono ignote pertanto da quale<br />

fonte fossero state apprese le notizie di collegamenti di Del Re con ambienti<br />

dell’estremismo nero (v. esame Colucci Giuseppe, GI 04.01.91). Allo stesso<br />

modo Ferretti Mario, dirigente della Squadra Mobile di Padova, ha<br />

dichiarato di non essere a conoscenza di alcun rapporto tra Del Re e<br />

Fioravanti (v. esame Ferretti Mario, GI 20.12.90)<br />

Sempre dal carteggio del S.I.S.DE si rileva che l’interesse sul Del Re<br />

da un certo punto in poi era andato scemando, in quanto egli era divenuto un<br />

personaggio “d’interesse” per il “Servizio militare”.<br />

Per quanto attiene al suo collegamento con gli estremisti di destra, nel<br />

corso di un esame testimoniale Del Re dichiarava che i suoi rapporti con<br />

l’estremista Roberto Rinani risalivano al periodo in cui egli era tesoriere del<br />

locale Partito Radicale; a quel tempo aveva conosciuto un “gruppo”<br />

costituito da circa dodici ragazzi. Aggiungeva che Rinani girava sempre<br />

armato, pur senza avere il porto d’arma, in quanto a suo dire godeva della<br />

protezione di un “Capitano” che faceva parte di un Servizio segreto, un<br />

Servizio “Inside”. I rapporti con Rinani s’erano protratti dai primi del 78<br />

sino alla primavera del 1980. Nell’estate del 79, al caffè Pedrocchi di<br />

Padova , quest’ultimo gli aveva riferito che avrebbe partecipato ad una<br />

azione terroristica che si sarebbe verificata di lì a qualche mese a Bologna,<br />

con l’impiego di esplosivo. Di questa vicenda Del Re ne aveva parlato<br />

intorno al 1986 con l’avvocato Menicacci, il quale però gli aveva intimato di<br />

non parlarne con le autorità (v. esame Del Re Aldo, GI 15.12.90) In un’altra<br />

occasione, Del Re ricordava, un altro ragazzo del “gruppo” dei frequentatori<br />

dell’ippodromo, gli aveva chiesto di essere accompagnato a Mantova,<br />

asserendo che vi si doveva recare per far visita a un camerata coinvolto nella<br />

strage di Brescia; in quella circostanza anche costui gli aveva parlato di un<br />

certo “Capitano” che controllava tutta la situazione. Del Re in proposito<br />

supponeva che si trattasse dello stesso capitano appartenente al Servizio<br />

segreto sopracitato. <strong>Il</strong> teste da ultimo escludeva di aver mai conosciuto<br />

Valerio Fioravanti ,“a meno che non fosse qualcuno di quelli visti in contatto<br />

con il gruppo di Rinani, nel quale vi erano a volte anche dei romani” (v.<br />

esame Del Re Aldo, GI 15.12.90).<br />

Di particolare rilevanza il contatto di Del Re con l’estremista di destra<br />

padovano Rinani, elemento strettamente collegato a Massimiliano Fachini,<br />

altro elemento di elevato spessore dell’estremismo nero, condannato in<br />

primo grado e poi assolto per la strage di Bologna. Rinani era stato chiamato<br />

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