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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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li avrebbero raccomandati come degni di essere aiutati. Erano giunti a Beirut<br />

provenienti da più parti d’Europa e rientrarono in Italia separatamente. I capi<br />

arabi si riservarono e fissarono altra riunione a brevissima distanza di tempo<br />

sempre a Beirut. Seguivano nell’appunto le descrizioni dei quattro, tra cui la<br />

più dettagliata quella della donna: alta, bionda, dagli occhi celesti, di<br />

carnagione chiara, molto bella, elegante, apparentemente di 20-25 anni. Un<br />

annotatore del Servizio a margine scrisse “può essere la donna di Curcio?”.<br />

Seguono appunti di pari se non superiore livello, tra l’altro sulla evasione di<br />

Curcio, sui Paesi Europei che potrebbero essere di base alle BR, sulla<br />

possibilità nella Repubblica Popolare dello Yemen - chi non ricorda il<br />

progettato viaggio, durante la fase terminale del sequestro Moro, del figlio<br />

del parlamentare nello Yemen? - su attentati BR e IRA a Ginevra e Londra.<br />

E poi su progetto dello stesso “Damiano” proposto al Servizio, di ritornare<br />

egli stesso a Beirut accompagnato da elemento preminente del Servizio,<br />

spacciato come segretario, e partecipare a nuova riunione con BR, al fine di<br />

identificare i brigatisti a convegno con i leaders palestinesi. “Damiano”,<br />

questo è il giudizio che se ne dà sin dai primi appunti, è “sincero e leale, per<br />

quanto possa esserlo un arabo, e non è spinto da alcun particolare motivo se<br />

non quello di evitare spargimento di sangue innocente, in particolare in<br />

Italia, cui è profondamente attaccato e che considera la sua seconda patria. <strong>Il</strong><br />

soggetto non ha chiesto nulla e già ha anticipato che non chiederà nulla<br />

neanche in futuro”.<br />

E poi appunti, oltre che sui rapporti OLP-BR, sui rapporti tra Abu<br />

Ayad e Libia e Marocco, sulla situazione nella Resistenza Palestinese, sul<br />

progetto di attentato con missili a Fiumicino del settembre 73, sulla<br />

penetrazione dei palestinesi nel mondo arabo. Sulla seconda riunione di<br />

Beirut tenutasi il 20 marzo, sempre di quel 75, in cui “Damiano” funge da<br />

interprete, egli svolge attività di agente offensivo, con opera di<br />

disinformazione sulle Brigate Rosse, e mostra “nobile spirito di<br />

attaccamento all’Italia da lui considerata la seconda patria”. Su iniziative del<br />

Re Hassan del Marocco, su piani terroristici contro il Presidente Sadat<br />

dell’Egitto, su tentativi, falliti, di colpo di Stato in Libia, su accordi tra<br />

Israele ed Egitto, su crisi in Libano, sui conflitti interni al regime siriano.<br />

E inoltre su colloqui con il noto rappresentante del OLP in Italia<br />

Nemer Hammad - che critica violentemente un articolo dell’Unità dal titolo<br />

“L’ONU, Israele e il Sionismo”, che mostra compiacenze del PCI nei<br />

confronti del sionismo e interesse a non urtare la suscettibilità della colonia<br />

ebraica di Roma; che si propone di protestare presso la Direzione del PCI,<br />

forte dell’appoggio dell’Ambasciata dell’Unione Sovietica nella capitale<br />

italiana; che mostra soddisfazione per la visita di un inviato di S.S.Paolo VI<br />

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