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valorizzazione degli effluenti di allevamento e loro gestione ... - ARAL

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5.1.3.2.6 ConclusioniI risultati ottenuti confermano la metodologia NIRS applicata alla caratterizzazione dei liquamizootecnici come una buona tecnica quantitativa.Sia nel caso dei liquami bovini che in quello dei liquami suini le variabili che risultano determinabilicon buona affidabilità sono la sostanza secca, il carbonio totale, l’azoto totale e l’azotoammoniacale.L’azoto e il carbonio presentano una pre<strong>di</strong>cibilità <strong>di</strong>retta del NIRS permettendo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> costruiremodelli <strong>di</strong> calibrazione molto robusti.Anche l’azoto ammoniacale essendo costituito da una specie chimica singola in soluzione e nonlegata alla sostanza organica, ed essendo la vibrazione del suo legame N-H ben definita, risultaessere un parametro spettralmente attivo è ben determinabile anche alle basse concentrazioni.Per le altre variabili P, K, CE, Mg, e Ca bisogna ricordare che spesso il potere pre<strong>di</strong>ttivo <strong>di</strong>pendepiù dalla struttura <strong>di</strong> intercorrelazioni tra variabili del set campionario piuttosto che da effettiassorbenti <strong>di</strong> questi analiti. Quin<strong>di</strong> è possibile un utilizzo del metodo NIR per una <strong>loro</strong> stima ma ènecessario che lo strumento sia usato con campioni strettamente correlati per non correre il rischio<strong>di</strong> commettere gravi errori <strong>di</strong> stima.I reflui zootecnici per <strong>loro</strong> natura risultano materiali complessi ed eterogenei che possonopresentare complicanze all’analisi NIRS. Una netta <strong>di</strong>stinzione tra i liquami bovini ed i liquami suiniè dato dal contenuto in sostanza secca. I liquami bovini si presentano come materiale denso conelevata concentrazione <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> sospesi che li porta ad essere più adatti all’analisi NIRS,permettendo una acquisizione <strong>degli</strong> spettri in modalità <strong>di</strong> riflettanza <strong>di</strong>ffusa senza nessunapreparazione del campione che viene scansionato tal quale. Contrariamente ai liquami bovini, l’altocontenuto <strong>di</strong> acqua dei liquami suini crea complicanze nell’acquisizione <strong>degli</strong> spettri, richiedendo<strong>degli</strong> accorgimenti nel sistema <strong>di</strong> campionamento e <strong>di</strong> presentazione del campione. Infatti la bassaconcentrazione in particelle e soli<strong>di</strong> sospesi non permettendo al segnale e specialmente ai fotonicon lunghezza d’onda maggiore <strong>di</strong> essere deviati verso il detector, senza dover attraversare uncammino ottico molto lungo nella matrice acquosa, porta i livelli <strong>di</strong> assorbanza alla saturazione.L’acqua infatti a causa dei suoi elevati assorbimenti causa una completa estinzione del segnaleper le lunghezze d’onda maggiori <strong>di</strong> 1800 nm già con cammini ottici dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 2mm. Per ovviarea questi inconvenienti bisogna stu<strong>di</strong>are sistemi <strong>di</strong> presentazione del campione con cammini otticicorti o scatteranti come celle a flusso in transflettanza o celle a flusso autopulenti riempite con unamatrice scatterante. Il metodo della sabbia testato in questo lavoro si è rivelato ottimo, migliorandoProgetto Pilota SATA “Valorizzazione <strong>effluenti</strong> <strong>di</strong> <strong>allevamento</strong> e <strong>loro</strong> <strong>gestione</strong> comprensoriale“ – pag. 185

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