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valorizzazione degli effluenti di allevamento e loro gestione ... - ARAL

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L’alimentazione del <strong>di</strong>gestore nell’impianto <strong>di</strong> Villa <strong>di</strong> Tirano è basata sull’uso <strong>degli</strong> <strong>effluenti</strong> <strong>di</strong><strong>allevamento</strong> zootecnico e sull’integrazione con biomasse, tra le quali la maggior quota èrappresentata dall’insilato <strong>di</strong> mais.Quoti<strong>di</strong>anamente vengono immesse circa 50 t <strong>di</strong> reflui e 20 t <strong>di</strong> silomais, con un ulteriore contributopari a 2-5 t/giorno <strong>di</strong> altre biomasse, come farina <strong>di</strong> mais, marcomele e borlande, secondo lareperibilità temporale <strong>di</strong> tali sottoprodotti.Nel corso del 2010 le aziende zootecniche hanno fornito 18.357 t <strong>di</strong> refluo non palabile e 1.091 t <strong>di</strong>effluente palabile.Le movimentazioni sono registrate giornalmente, sia per le matrici in ingresso, sia per quelle inuscita (<strong>di</strong>gestato separato, liquido e solido) al fine <strong>di</strong> evidenziarne la tracciabilità e la correttezzadell’impiego agronomico, essendo tali dati <strong>di</strong> fondamentale importanza per la redazione dei POA-PUA delle singole aziende conferenti.La regia <strong>di</strong> tali spostamenti, affidata ad un tecnico agronomo, consente anche <strong>di</strong> riequilibrare glieccessi <strong>di</strong> azoto aziendale, fornendo il refluo <strong>di</strong>gestato in quantità consone alla possibilità <strong>di</strong> caricoaziendale ed ai relativi piani agronomici.L’insilato <strong>di</strong> mais è sicuramente una biomassa importante nella <strong>gestione</strong> dell’impianto, in quantoassicura una buona resa in biogas.Nel 2010 la Cooperativa <strong>di</strong> allevatori ha fornito tramite i propri soci 1.875 t <strong>di</strong> silomais; il consorzioha dovuto pertanto acquistarne da terzi, in gran parte <strong>di</strong> fuori provincia, altri 4.770 t.Presso l’impianto sono state realizzate anche due trincee per lo stoccaggio dell’insilato con unacapienza complessiva <strong>di</strong> oltre 5.000 t, al fine <strong>di</strong> consentire acquisti in momenti nei quali è piùfavorevole il mercato.In termini complessivi, pertanto, l’impianto <strong>di</strong> Villa <strong>di</strong> Tirano, al <strong>di</strong> là <strong>degli</strong> aspetti economici,risponde positivamente alle <strong>di</strong>verse esigenze iniziali dei soci allevatori, in quanto consente:- lo stoccaggio per lunghi perio<strong>di</strong>, in cui non è possibile lo spargimento del letame/liquame suiterreni agricoli;- il controllo ottimale delle emissioni maleodoranti dei reflui zootecnici, con la stabilizzazione dellebiomasse prima del <strong>loro</strong> utilizzo agronomico;- la sod<strong>di</strong>sfacente produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile;- in un’ottica multifunzionale, l’attività agro-energetica costituisce oggi una opportunità per gliallevatori, per ampliare la propria attività ed integrare il red<strong>di</strong>to agricolo;- Il recupero <strong>di</strong> energia da sottoprodotti e scarti dell’attività agricola.Progetto Pilota SATA “Valorizzazione <strong>effluenti</strong> <strong>di</strong> <strong>allevamento</strong> e <strong>loro</strong> <strong>gestione</strong> comprensoriale“ – pag. 61

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