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valorizzazione degli effluenti di allevamento e loro gestione ... - ARAL

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Gli ambiti indagati hanno sostanzialmente analizzato alcuni macrotemi. Le analisi specifiche sonostate riportate nelle pagine precedenti.In sede conclusiva si riassumono i tratti salienti, le potenzialità, ma anche le criticità generali:• la delocalizzazione <strong>degli</strong> <strong>effluenti</strong> tra le zone <strong>di</strong> intenso carico zootecnico e quelle chepotenzialmente hanno <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> superficie agricola ma che denotano anche unparziale impoverimento della matrice organica nel suolo (Zone risicole). Ambiti 2 e 3.Lo spostamento dei reflui tra aziende con <strong>allevamento</strong> intenso, rispetto alla SAU <strong>di</strong>sponibileed altre aziende, in genere cerealicole, è pratica consolidata nel corto raggio.L’ipotesi <strong>di</strong> trasferimenti anche a <strong>di</strong>stanze maggiori, che possono rivestire carattereinterprovinciale è tecnicamente possibile; risulta largamente praticato nei principali paesieuropei che denunciano uguali problematiche, ma impone costi, soprattutto legati altrasporto, molto elevati.Questo rimane un dato ovvio, già conosciuto, ma attualmente fortemente con<strong>di</strong>zionantel’effettiva possibilità <strong>di</strong> applicazione pratica.Negli ambiti sondati la <strong>di</strong>sponibilità dell’azienda ricevente è massima, <strong>di</strong>sposta a pagare lavalenza concimante dell’apporto con valori che possono variare dal 20 al 30% dell’interocosto, così come è elevato l’interesse manifestato dalle aziende agrimeccaniche operantinelle zone risicole, <strong>di</strong> attivare servizi <strong>di</strong> questo tipo, ma per contro la <strong>di</strong>sponibilitàdell’allevatore a sostenere la massima parte dell’importo è nulla e orientata verso altresoluzioni <strong>di</strong> tipo tecnologico.Il servizio <strong>di</strong> delocalizzazione è stato effettuato in una prima fase per quantitativi significativima modesti, e con un contributo finanziario fornito dal Progetto stesso.L’obbiettivo era quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care una possibilità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> che avrebbe dovuto continuareda sé. Come accennato precedentemente il servizio non ha avuto ulteriore seguitooperativo per la mancanza <strong>di</strong> adesione delle aziende zootecniche che hanno reputato ilcosto troppo elevato.• La possibilità <strong>di</strong> introdurre modelli gestionali consortili che permettano <strong>di</strong> affrancare unuso efficiente del refluo come fertilizzante, o gestire le necessità <strong>di</strong> stoccaggio in zoneparticolari. Ambito 1 e 7.La potenzialità <strong>di</strong> interventi consortili ha mostrato molti aspetti positivi.La necessità <strong>di</strong> valorizzare effettivamente la matrice concimante delle deiezioni, seppurconoscendone i limiti propri <strong>di</strong> un prodotto con basse concentrazioni <strong>di</strong> macronutrienti ed unProgetto Pilota SATA “Valorizzazione <strong>effluenti</strong> <strong>di</strong> <strong>allevamento</strong> e <strong>loro</strong> <strong>gestione</strong> comprensoriale“ – pag. 206

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