Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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616 UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE ad assegnarcene una porzione comoda a tutti li abitanti, e così s’anderà avumentando il beneficio delli abitanti all’uso di quanto era affittato. Tutti unanimi e concordi li intervenienti hanno approvato la detta providenza, e vogliono che debba sortire il suo effetto cosicché nell’autuno presente si chiuderà con fossi, e se ne implorarà dall’E. S. Consiglio l’approvazione etc.. Si sono lette le migliorie proposte nelli giorni 15 e 16 corrente. Rispetto al Doslongo si sono ricevute tutte le proposizioni contenute nelli fogli segnati A. B. C. D. secondo il dissegno annesso segnato E., le altre migliorie di piante etc. da farsi a come del Comune a porzione per anno nelli tre prossimi 1767.68 e 69 incaricando il Regio Cancelliere a rimettere la copia di tutti gli atti colla sua informazione per ottenerne le providenze ed approvazioni necessarie etc. premendo alla Comunità che venghi dato principio al deguastamento (= scarificazione del guasto o gerbo) del Doslongo entro il prossimo novembre. E di tutti i premessi atti usando delle facoltà concessimi dal Supremo Tribunale del Cnesimento ne sono stato rogato io sottoscritto Regio Cancelliere Delegato attestando essere il tutto stato fatto legalmente etc. ed in conformità delli ordini etc. e per fede etc. Sottoscritti: Carl’Antonio Valli Deputato dell’Estimo Giovan Battista Caprera Deputato dell’Estimo Io Giuseppe Bazzone sostituto dell’Illustrissimo Signor Marchese Canarisi Deputato dell’Estimo Paolo Porleza Deputato del Personale Carlo Tettamanzi Deputato del Mercimonio Giuseppe Coduro per mio padre Francesco Coduro Sindico Pier Antonio Mainoni Regio Cancelliere Delegato Allegato A 1766. Li 15 settembre in Uggiate. Si è visitato il Doslongo sotto il n. 381.382 – 1.2 e questo essendo superfluo alla Comunità si potrebbe dare la seguente providenza come tante volte dall’anno 1741 a questa parte si è proposta, ma non si è eseguita. Sono pertiche 119 circa di brughiera superflua. Questa si potrebbe dividere in molte porzioni da darsi alli pigionanti per metterla in coltura aratoria ed anche vignata. Potrebbe portare 80 pertiche di coltivo attorno al quale si potrebbero piantare n. 250 moroni ed anche di più. Si è visitato il pezzo n. 158 di restanza circa pertiche 128. In questo pezzo vicino al livello delli Fratelli Tettamanzi si potrebbe formare un prato di circa pertiche 10 chiudendolo con fossi. In questo pezzo di più si potrebbe coltivare circa 10 altre pertiche unite a ponente col livello di detti Tettamanzi e verebbe anche vidato. Si è visitato anche il pezzo n. 167 e framezzo al Gerbo della Ballona e quello del Diamante si potrebbe formare un prato di circa pertiche 12. 1766. Li 16 settembre in Uggiate. Si è visitato il monte descritto sotto al n. 180 al 3. In questo si dovrebbe cominciare di sopra dal Molinello del Caprera sino al confine del Svizzero e piantarvi dietro l’acqua circa 2000 piante di pobbie che è sito molto approposito. Nel detto monte si dovrebbe piantare n. 600 di castagne.
IL SETTECENTO: SECOLO DI RIFORME 617 Nel detto monte si dovrebbe ripartire in 5 anni l’uso della legna, obbligando a lasciar due o tre allievi per ogni scieppata, e che non si possino più cavare le scieppate essendo in oggi quasi del tutto cavate e distrutte. Allegato B 1766. Li 15 e 16 settembre in Uggiate. Proposizione di Francesco Maria Zoppi per il Doslongo. Il medesimo si assumerà l’obbligo di coltivare circa pertiche 30 di detto Doslongo dalla parte in confine di Albiolo a tramontana e del gerbo di Marta Caversaccia a levante. Le diguasterà e lo renderà coltivo seminerio, ed anche avidato se le viti potranno sussistere, e vi pianterà 60 in 70 piante de moroni, e le pianterà a sua spesa, così le viti, allorché il terreno li possa portare e reggere al freddo. La locazione vole che duri per trenta anni in fine de quali che si debba far stimare da persona perita quello che potrà pagare di fitto il detto terreno coltivato, moroni e viti e fargliene altra locazione di tempo limitato che il medesimo addesso per allora si obbliga di prenderlo a fitto in quel tanto che sarà deciso da detto perito, e pagarne il prezzo di detto annuale fitto pontualmente. Caso poi che non si trovassero obblatori di tutte le restanti 70 pertiche circa, o parte di esse, il medesimo proporzionatamente e con le condizioni rispettivamente come sopra si obbliga di prenderle lui nel modo come sopra. E questa proposizione e sue cose annesse se le vengono accordate dal Convocato ed approvate dall’E. S. Consiglio si esibisce ed obbliga nelle forme etc. di osservarle e metterle alla sua esecuzione, e di ridurre la presente scrittura in forma legale etc. e per fede si sottoscrive di proprio pugno etc. Sottoscritto: Francesco Maria Zoppi – Pier Antonio Mainoni Regio Cancelliere Delegato. Allegato C 1766. Li 20 settembre in Uggiate. Proposizione di Giuseppe Bernascone, di Giovan Battista Fragi, di Carlo Franzi e di Giuseppe Balarino eguale a quella di Francesco Maria Zoppi delli giorni 15 e 16 settembre corrente, ma con la condizione che se a loro non convenisse di piantare li moroni o che non avessero l’abilità, in questo caso prevenuti dalla Comunità, sia di questa la libertà di piantarli la medesima e d’essere la foglia di detta comunità, né potersi da detti affittuari Giuseppe Bernasconi, Giovan Battista Frangi, Carlo Franzi e Giuseppe Ballarino inibire o ostare a detta Comunità l’utile che ne po’ ricavare da detta foglia de mori, quando la medesima avesse fatta la spesa della provista delle piante, e sua piantazione etc. i quali pezzi devono essere situati come nel disegno progressivamente. E questa eguale proposizione e sue cose annesse se li vengono accordate dall’E. S. Consiglio si esebiscono ed obbligano nelle forme etc. di osservarle, e metterle alla sua plenaria esecuzione e di ridurre la presente scrittura in forma legale etc. e per fede si sono sottoscritti di propri pugno. Sottoscritti: Io Giuseppe Bernascone afermo come sopra Io Carlo Franzi afermo come sopra Giovan Battista Frangi afermo come sopra
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