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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE CENTRO RELIGIOSO DELL’ANTICA PIEVE 813<br />

unica <strong>di</strong> Drezzo, tanto che dopo il 1480 risulta qualificata come «curata e<br />

parrocchiale».<br />

A don Cassiano nel 1489-90 succede don Gian Pietro Carcano fino al<br />

1524 circa. Gli subentra fino al 1559 don Lodovico Peregrini, che cumula<br />

quasi subito anche un canonicato a <strong>Uggiate</strong> e dal 1540 anche uno a Balerna:<br />

aveva bisogno <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> per mantenere i figlioletti <strong>di</strong> un drezzese,<br />

che nel 1526 gli era capitato <strong>di</strong> ammazzare in un duello rusticano con una<br />

forca: così gli era stato imposto da Roma, se voleva restare a Drezzo.<br />

Passò il beneficio al nipote don Francesco Peregrini, che però non risiedette<br />

mai a Drezzo, causando il declino dell’autonomia religiosa. La cura<br />

d’anime nel 15<strong>61</strong>-63 fu assunta da don Giovanni Moroni, ex-parroco <strong>di</strong><br />

Parè; quin<strong>di</strong> da don Giovanni Montealbano (1563), prima <strong>di</strong> tornare con<br />

Paré, dove era cappellano don Gian Maria Beltramo.<br />

Gaggino. A Gaggino, pur essendo documentata la chiesa <strong>di</strong> San<br />

Paolo almeno dal secolo XIV (come si è visto da un istromento riferito a<br />

Canova illustrato nel capitolo V), non si ha documentazione specifica <strong>di</strong><br />

antichi cappellani; ma vi prestavano servizio i canonici uggiatesi, tra i<br />

quali deve aver ruotato il solito don Marco Cotti, che si è trovato interessato<br />

all’amministrazione dei beni <strong>di</strong> quella chiesa. Della fine del Quattrocento<br />

o inizio del Cinquecento si è salvato l’affresco <strong>di</strong> una Madonna del<br />

latte, ora riportato nella cappella feriale sotto la nuova chiesa parrocchiale,<br />

probabile opera <strong>di</strong> Luchino Pozzi <strong>di</strong> Drezzo.<br />

Gironico. Già nel 1459 è citato come rettore <strong>di</strong> Gironico prete Filippo<br />

Sabato; nel 1475 ecco prete Andrea de Gazino (che sembrerebbe olgiatese),<br />

cui succede Galeazzo Clerici (citato nel 1493 ed ancora nel 1505).<br />

Nel 1512 subentra un Rusca, quin<strong>di</strong> (almeno dal 1524) Antonio Fontana,<br />

che rinuncia nel 1534. Segue don Oliverio chiamato ora de Arcobusto,<br />

ora de Arthabisto, ora de Hurtale, che nel 1538 è sostituito da Giulio Ciceri.<br />

La chiesa parrocchiale è de<strong>di</strong>cata ai Santi Nazaro e Celso; ma della<br />

struttura originaria oggi non resta nulla. È quattrocentesca la cappella <strong>di</strong><br />

Santa Caterina a Gironico al Monte, annessa alle <strong>di</strong>pendenze rustiche<br />

della villa Rusca (poi Odescalchi, quin<strong>di</strong> Raimon<strong>di</strong>, ora Valerio).<br />

Olgiate. La chiesa parrocchiale era quella <strong>di</strong> San Giorgio (ora ridotta<br />

ad abitazione civile). Nel 1490 vi figura rettore un Giovanni Castelnuovo,<br />

nel 1493 Giovanni da Viggiù (ma potrebbe essere il medesimo prima<br />

e dopo per errore sul cognome), nel 1495 un Giovanni Castiglioni. Almeno<br />

dal 1517 compare Gian Maria Lucini, seguito da una serie <strong>di</strong> preti

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