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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

I documenti più antichi sulla chiesa e la canonica <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong><br />

Si è detto che è <strong>di</strong>fficile appurare quando la chiesa <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong><br />

<strong>Uggiate</strong> sia assurta al ruolo <strong>di</strong> collegiata plebana. Sembra che l’impulso<br />

all’organizzazione ecclesiale forense, ossia fuori dalla città, sia stato più<br />

forte nei perio<strong>di</strong> in cui si sentì maggiormente la spinta riformistica, portata<br />

dal monachesimo nel secolo XI. Ne sono una testimonianza i casi <strong>di</strong><br />

Vertemate e <strong>di</strong> Olgiate, ricordati nel capitolo II.<br />

La tra<strong>di</strong>zione storica attribuisce al vescovo Rainaldo, che governò la<br />

<strong>di</strong>ocesi tra il 1062 e il 1084, l’introduzione della vita collegiale per il clero<br />

secolare, mutuando il modello monastico. Egli in effetti emanò un<br />

e<strong>di</strong>tto, assegnabile al 1063, che imponeva ai canonici <strong>di</strong> San Fedele la<br />

vita collegiale in canonica; che parrebbe tuttavia già essere praticata. 4 Ma<br />

non si sa se tale modello sia stato esteso da subito, oppure con un processo<br />

graduale, al resto della <strong>di</strong>ocesi (oltre che alla chiesa <strong>di</strong> San Giorgio in<br />

città e – naturalmente – alla cattedrale).<br />

La pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> si deve tuttavia considerare già strutturata come<br />

istituzione ecclesiastica almeno dalla metà del secolo XII, giacché subito<br />

dopo intervengono i primi documenti, che citano il prevosto e qualche<br />

canonico <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>. Infatti ad una causa <strong>di</strong>battuta a Como tra una certa<br />

Rigiza e i canonici <strong>di</strong> San Fedele, compare tra i presenti sotto la data del<br />

27 giugno 1167, il prevosto <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>. 5 Il testo <strong>di</strong>ce: Gualdericus Sescalcus<br />

prepositus de Cuvi, et prepositus de Oglate... <strong>di</strong> cui sembra non<br />

si <strong>di</strong>ca il nome. In verità probabilmente va identificato con lo stesso prevosto<br />

<strong>di</strong> Cuvio, Gualderico Sescalco. La presenza <strong>di</strong> una virgola, riportata<br />

nella trascrizione, tra le due apposizioni «prepositus de Cuvio, et<br />

prepositus de Oglate», non significa necessariamente stacco <strong>di</strong> persona,<br />

giacché la virgola si trova usata sempre anche prima della congiunzione<br />

et almeno fino a tutto il secolo XVIII. Gualderico Sescalco potrebbe aver<br />

cumulato i due incarichi, come capitava frequentemente a quel tempo.<br />

Perciò potrebbe essere lui il primo prevosto <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> (e contemporaneamente<br />

<strong>di</strong> Cuvio) <strong>di</strong> cui si abbia citazione nei documenti.<br />

Che lo sia o no, il dato più rilevante storicamente è che questo atto dà<br />

la prima prova certa che ad <strong>Uggiate</strong> c’era un prevosto, il che implica che<br />

ci fosse un gruppo <strong>di</strong> canonici suoi subalterni: la chiesa <strong>di</strong> San Pietro era<br />

pertanto già «collegiata», come quella <strong>di</strong> Cuvio, a <strong>di</strong>mostrazione che<br />

nella zona occidentale della <strong>di</strong>ocesi l’organizzazione religiosa era ufficialmente<br />

strutturata nelle pievi.

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