Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
tempo. Infatti con il ritorno degli Austriaci a Milano nel 1814 e la proclamazione
del Regno Lombardo-Veneto nel 1815, si ritornò nel 1816
all’antico assetto territoriale degli enti locali.
Episodi di vita locale
Un corposo fascicolo di manifesti e documenti del periodo di dominazione
napoleonica è conservato nell’Archivio Parrocchiale di Cagno, raccolti
dal prevosto don Felice Mossi e dal suo successore don Vincenzo
Buzzi. La documentazione locale non è molto ricca; tuttavia si sono conservate
nell’archivio storico del comune di Trevano varie deliberazioni
comprese tra il 1797 e il 1810, prima della forzata aggregazione ad Uggiate.
Così nel 1802, sotto la Repubblica Italiana, si parla del «postaro del
sale», il pustée, cioè l’esercente la privativa. 10 Nello stesso anno si dà incarico
all’ingegner Giovanni Butti di predisporre le perizie per il riattamento
della strada del Molino del Pettola, del Ponte di Romazzana e
della strada del Carà. 11 Nel 1806 si dibatte sulla opportunità o meno di livellare,
ossia concedere in affitto perpetuo a privati, le brughiere comunali
sul monte, o almeno una parte; ma si decide di mantenerle ad uso
collettivo, perché bastano appena alle esigenze del pascolo a vantaggio
dei massari locali. 12 Ed ancora si fanno riparazioni alla strada da Uggiate
fino al ponte sulla Faloppia al confine con Drezzo. 13
Nel 1809 il sindaco Giuseppe Sassi, con il Consiglio Comunale formato
da Luigi Franchi, Gian Battista Natta, Benigno Natta e Butti Giuseppe
delibera riparazioni alla strada verso Drezzo, a quella di Romazzana
sino al ponte chiamato Borione, che porta sullo stradale denominato
Carà, e alla strada da Ronago a Gaggino. 14 Nel 1810 si fanno riparazioni
al ponte Borione. 15
Del periodo amministrativo 1810-1814 si sa che sindaco del «comune
concentrato» di Uggiate era Giuseppe Somaini, già in carica in paese almeno
dal 1804. Ricadde in questo periodo, e precisamente nel 1812, il
rifacimento del cimitero della «frazione» di Ronago, che era rappresentata
dall’assessore Luigi Franchi.
La cosa abbastanza curiosa fu che il nuovo cimitero (che sarebbe rimasto
in uso fino al rifacimento nel 1872) progettato nel 1810 da un certo
Alessandro Boldrini e costruito da un Carlo Galli (da cui deriva il nome
di Galétt dato al mulino del Maglio sotto Ronago) sull’area di quello