30.05.2013 Views

Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

970 UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

<strong>di</strong> cui si è parlato nel capitolo V, a pag. 180. Il 19 agosto <strong>di</strong> quell’anno,<br />

infatti, il notaio Gerolamo Somazzi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver rogato l’istromento appunto<br />

a <strong>Trevano</strong> Inferiore, presso la chiesa <strong>di</strong> San Rocco. Si trattava con<br />

tutta probabilità <strong>di</strong> una cappella votiva, eratta in occasione <strong>di</strong> pestilenze o<br />

minaccia <strong>di</strong> pestilenze, come ve ne furono nei primi decenni del secolo<br />

XVI. Ci si può orientare intorno al 1515, quando, ad esempio, pure a Cagno<br />

si de<strong>di</strong>cò una cappella al santo invocato contro la peste.<br />

In seguito la si trova citata una sola volta, nella Notta delle processioni<br />

della Comunità <strong>di</strong> Treveno, allegata agli atti della visita Ciceri del<br />

1685: Il giorno <strong>di</strong> San Roco si va alla Capeletta <strong>di</strong> San Roco <strong>di</strong> Treveno<br />

<strong>di</strong> sotto. 46 Poi viene ignorata del tutto: fatto abbastanza anomalo, giacché<br />

essa appare ancora segnata come luogo sacro nelle mappe del Catasto Teresiano,<br />

pertanto era ancora esistente con la sua funzione originaria almeno<br />

fino al 1750.<br />

Forse il silenzio si può spiegare con il fatto che si trattava <strong>di</strong> una cappellina<br />

votiva, priva <strong>di</strong> patrimonio e <strong>di</strong> entrate sufficienti a sussi<strong>di</strong>are celebrazioni<br />

religiose, perciò non utilizzata per funzioni <strong>di</strong> culto. Probabilmente<br />

anche per questo, nel secolo XIX appare ormai ridotta ad abitazione<br />

civile. A testimoniare la sua origine resta ora sulla facciata una nicchia<br />

con la statua <strong>di</strong> San Rocco.<br />

La cappella <strong>di</strong> Romazzana<br />

La prima notizia dell’esistenza <strong>di</strong> una cappella a Romazzana è data<br />

dagli atti <strong>di</strong> visita <strong>di</strong> mons. Volpi nel 1581: «La capelleta <strong>di</strong> Romazana si<br />

serri con legni traversi, che non vi possino entrare bestie alcune». Non si<br />

<strong>di</strong>ce né la de<strong>di</strong>cazione, né la precisa collocazione, anche se la <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> chiuderla per evitare l’ingresso eventuale <strong>di</strong> animali fa pensare che<br />

sia stata sulla strada. Poi non se ne parla fino alla visita <strong>di</strong> mons. Carafino<br />

l’8 settembre 1631, che la chiama «capella <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Romazana»,<br />

con de<strong>di</strong>ca, dunque alla Madonna. Nella visita pastorale <strong>di</strong> mons. Ciceri<br />

nel 1685 e in quella <strong>di</strong> mons. Bonesana nel 1702 si parla <strong>di</strong> de<strong>di</strong>ca a<br />

Sant’Anna; in quella <strong>di</strong> mons. Olgiati nel 1713 ritorna come oratorio<br />

della Beatissima Vergine Maria, così come nel 1736 negli atti <strong>di</strong> visita <strong>di</strong><br />

mons. Simonetta. Però, quando nel 1786, a seguito della nomina a vicario<br />

<strong>di</strong> Lezzeno del cappellano Carlo Casati, la cappellanìa viene conferita a<br />

Giovanni Mazza <strong>di</strong> Cantù, negli atti si parla della «cappellanìa perpetua<br />

<strong>di</strong> messe 240 da celebrarsi nell’oratorio <strong>di</strong> San Girolamo».

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!