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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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944 UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

mati da macchie; e l’opera fu eseguita dall’ornatista Francesco Nicora<br />

<strong>di</strong> Castiglione, che assunse il lavoro per il prezzo accordato <strong>di</strong> lire 1200,<br />

e che vi impiegò circa 22 giornate dal 24 agosto al 24 <strong>di</strong>cembre 1874. Al<br />

pittore figurista Giuseppe Carsana da Bergamo veniva affidata<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> due medaglie, una nella mezza calotta dell’abside, che<br />

rappresenta l’adorazione del Sacro Cuore <strong>di</strong> G. C., e l’altra nella volta<br />

del presbiterio, col soggetto l’Assunzione <strong>di</strong> Maria santissima, e i quattro<br />

Evangelisti nei pennacchi. Questo lavoro ricorda ai posteri l’anno del<br />

giubileo (1875) e il secondo centenario della rivelazione fatta alla B. M.<br />

Margherita Alacoque della <strong>di</strong>vozione del Cuore santissimo <strong>di</strong> Gesù». 20<br />

Si osservi che nella scena dell’Adorazione del Sacro Cuore il pittore<br />

ha ritratto con Pio IX ed il vescovo Carsana, anche il prevosto committente,<br />

don Luigi Mojana.<br />

Tra gli abbellimenti della seconda metà dell’Ottocento va segnalata<br />

anche la sostituzione dell’antica effigie della Madonna del Rosario, <strong>di</strong><br />

quelle ancora vestite in tessuto, con l’attuale statua, opera <strong>di</strong> Filippo Villa<br />

<strong>di</strong> Milano, collocata nel 1864. L’anno prima i Dupuy Corbellini avevano<br />

sostenuto la spesa per la sostituzione dei quadri della Via Crucis. Erano<br />

anche stati acquistati parementi solenni in terzo per la sacrestia. Nel 1876<br />

si fece un nuovo pavimento con marmo bianco <strong>di</strong> Carrara, nero <strong>di</strong> Varenna<br />

e quadrelloni <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> per 2.194,45 lire <strong>di</strong> spesa, come annota il<br />

prevosto Mojana nelle sue memorie.<br />

Ma soprattutto va segnalata la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo organo: opera<br />

impegnativa, che fece anche <strong>di</strong>scutere tra le soluzioni prospettate, e si<br />

trascinò per decenni. Un primo progetto fu presentato nel 1851 dai fratelli<br />

Lorenzo, Cesare e Pietro Bernasconi <strong>di</strong> Varese, per un importo <strong>di</strong><br />

lire 5.500. Negli anni che seguono si registrano sottoscrizioni <strong>di</strong> offerte<br />

per realizzare il nuovo strumento.<br />

Il prevosto Mojana lo vorrebbe in presbiterio, secondo un progetto<br />

dell’architetto Moraglia; ma la proposta non viene accolta, probabilmente<br />

per l’elevato costo. Si raccolgono anche nuovi progetti e preventivi (nel<br />

1864 se ne trova uno <strong>di</strong> tal Proserpio Giuseppe <strong>di</strong> Brugera, nel 1865 <strong>di</strong><br />

Bernasconi Giuseppe <strong>di</strong> Varese).<br />

Si decide <strong>di</strong> collocare la cantoria in fondo alla chiesa, eseguita da<br />

Antonio Pensotti <strong>di</strong> Como nel 1865, su progetto <strong>di</strong> Gian Battista Bernasconi<br />

del 15 aprile 1864. Nel contempo arrivano nuovi preventivi per<br />

l’organo: uno <strong>di</strong> Mentasti Luigi <strong>di</strong> Varese, poi nel 1866 uno <strong>di</strong> Bernasco-

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