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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE CENTRO RELIGIOSO DELL’ANTICA PIEVE 867<br />

Francesco Argenti (dal 1842), che tenevano anche la scuola elementare<br />

maschile. Don Carlo morì il 7 settembre 1848 a soli 54 anni, tre anni<br />

prima <strong>di</strong> suo padre, che scomparve a 92 anni nel 1851.<br />

Il secondo Ottocento: stagione <strong>di</strong> crisi fra Chiesa e Stato<br />

Nuovo prevosto fu don Luigi Mojana. Grazie alle note <strong>di</strong> cronaca da<br />

lui lasciate, è possibile illustrare con dovizia <strong>di</strong> informazioni il periodo<br />

del suo ministero. Nato a Como nel 1812, compì gli stu<strong>di</strong> presso il Liceo<br />

«A. Volta» <strong>di</strong> Como, quin<strong>di</strong> presso il Seminario Maggiore. Or<strong>di</strong>nato sacerdote<br />

nel 1835, fu destinato parroco a Tartano, in Valtellina, dove rimase<br />

per 13 anni. Fece il suo ingresso ad <strong>Uggiate</strong> domenica 11 febbraio<br />

1849. Ricevuto processionalmente alla Madonnina, fu accompagnato in<br />

chiesa per la messa cantata. Al pranzo furono presenti quasi tutti i sacerdoti<br />

della pieve: don Francesco Argenti, vicario <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, che aveva<br />

fatto da economo spirituale nei mesi <strong>di</strong> vacanza della prevostura; don<br />

Borgomainerio, vicario supplente, don Luigi Camagni parroco <strong>di</strong> Albiolo,<br />

don Antonio Donati <strong>di</strong> Bizzarone, don Vanini <strong>di</strong> Cagno, don Pietro<br />

Bernasconi <strong>di</strong> Camnago, don Giuseppe Carini <strong>di</strong> Caversaccio, don Giuseppe<br />

Butti <strong>di</strong> Drezzo, don Angelo Cartosio <strong>di</strong> Gironico, don Paganoni <strong>di</strong><br />

Olgiate, don Eugenio Orsenigo <strong>di</strong> Parè, don Giovanni Porro <strong>di</strong> Ronago,<br />

don Franco Fraschina <strong>di</strong> Rodero, don Andrea Bruni <strong>di</strong> Solbiate.<br />

Tra le opere intraprese dal nuovo prevosto ci fu il restauro con ristrutturazione<br />

della casa parrocchiale e soprattutto la costruzione del nuovo<br />

presbiterio e coro della chiesa, come si illustrerà più ampiamente nel<br />

prossimo capitolo. Anche la sacrestia, che prima si trovava sotto il campanile,<br />

fu spostata sul lato est, e costruita <strong>di</strong> nuovo su una porzione del<br />

giar<strong>di</strong>no del prevosto. Si costruirono anche nuove cappelle nella chiesa <strong>di</strong><br />

Somazzo, oltre all’esecuzione e opere <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria.<br />

Gli anni <strong>di</strong> ministero <strong>di</strong> don Mojana coincisero con un periodo non facile<br />

per la Chiesa <strong>di</strong> Como ed in generale. Infatti la salita al potere in<br />

Canton Ticino da parte del partito ra<strong>di</strong>cale nel 1839 segnò l’inizio <strong>di</strong> una<br />

politica fortemente antiecclesiastica e giuris<strong>di</strong>zionalista, che mirava a<br />

mettere le mani sui beni delle parrocchie, oltre che a controllare gli atti<br />

ecclesiastici, imponendo altresì l’elezione dei parroci da parte dei comuni;<br />

anche il palazzo vescovile <strong>di</strong> Balerna fu sequestrato dal Governo<br />

cantonale. Tali tensioni furono il prelu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>stacco del Canton Ticino<br />

dalla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Como, per avviarsi verso l’autonomia religiosa, dapprima

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