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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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524<br />

UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

<strong>di</strong> beni immobili. Soprattutto si espropriarono molti degli abitanti in luogo,<br />

che erano solo affittuari, del loro <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto nell’assemblea comunitaria,<br />

per trasferirlo ai possessori esterni, che abitavano quasi sempre in<br />

città. Ma c’era una motivazione: ogni spesa straor<strong>di</strong>naria della comunità<br />

si sarebbe dovuta coprire con maggiorazione dell’estimo, quin<strong>di</strong> delle<br />

imposte, che erano corrisposte solo dai possessori. La spesa deliberata<br />

veniva quin<strong>di</strong> a ricadere su chi la decideva: non era ammesso a decidere<br />

chi poi non era coinvolto a pagare. Senonché poteva capitare che anche<br />

opere urgenti, o comunque <strong>di</strong> interesse generale, non venissero affrontate,<br />

per non dover aumentare anche <strong>di</strong> poco le tasse. 21 Solo per l’elezione<br />

dei parroci valeva l’assemblea <strong>di</strong> vecchio stampo, che secondo i regolamenti<br />

si doveva integrare con i possessori non residenti.<br />

Il convocato comunale doveva eleggere una deputazione, composta <strong>di</strong><br />

tre deputati, scelti tra gli estimati. Essi erano detti appunto «deputati<br />

dell’estimo». A questi si aggiungeva un «deputato del personale», eletto<br />

tra gli iscritti nel «ruolo personale», ossia delle persone fisiche, in cui<br />

comparivano tutti i maschi dai 14 ai 60 anni, che pagavano una «tassa<br />

del personale» in forza <strong>di</strong> una loro generale presunta capacità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to:<br />

veniva esentato, anche temporaneamente, chi <strong>di</strong>mostrava per un motivo e<br />

per l’altro (malattia, infortunio, invali<strong>di</strong>tà temporanea o permanente, assenza<br />

per servizio militare o per lavoro) <strong>di</strong> essere inabile o impossibilitato<br />

a procurarsi un red<strong>di</strong>to col proprio lavoro o <strong>di</strong> essere già stato assoggettato<br />

alla tassa altrove. Nei paesi in cui si esercitavano attività commerciali,<br />

vi era anche il «deputato del mercimoniale», scelto tra gli<br />

iscritti del «ruolo mercimoniale».<br />

I deputati dell’estimo esercitavano le funzioni praticamente <strong>di</strong> una<br />

moderna giunta comunale: gestivano il bilancio della comunità, avevano<br />

facoltà <strong>di</strong> proporre opere <strong>di</strong> pubblico interesse, denunciavano all’autorità<br />

superiore eventuali calamità, ecc.<br />

Tuttavia, poiché in molti comuni i deputati dell’estimo non erano residenti,<br />

giacché i maggiori possidenti erano nobili o borghesi abitualmente<br />

residenti in città, la riforma prescrisse: «Dovrà in oltre ciascheduna Comunità<br />

avere un Sindaco residente nel suo territorio, e un Console similmente<br />

abitante in luogo, e dovrà altresì ogni Comun valersi <strong>di</strong> un<br />

Esattore espressamente eletto e capitolato per riscuotere le Imposte dai<br />

suoi Censiti, e dovrà restare assistito da un Cancelliere delegato dalla<br />

Giunta del Censimento.... ».

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