Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

RIVOLUZIONE RESTAURAZIONE RISORGIMENTO
decide di ritirarsi verso Camerlata. Ed anche Garibaldi si ritira con i suoi
a Varese dopo una giornata tutta di fuoco.
I morti di parte garibaldina furono 27 (di cui 3 feriti gravissimi deceduti
nella notte a Malnate ricoverati in case private), i feriti almeno 66.
Da parte austriaca a Varese caddero 15 uomini; 13 furono i feriti; 30 i
prigionieri. Ma tra Varese e San Salvatore le perdite austriache furono
complessivamente di circa 200 uomini. Un solo garibaldino fu portato
prigioniero a Camerlata.
Nella notte tra il 26 e il 27 maggio Garibaldi predispone la partenza
per Como, da effettuare all’alba. A Varese lascia pochi uomini con il tenente
Costa, per formare la guardia cittadina e arruolare volontari. Con
circa tremila uomini avanza fino a Malnate, dove fa sosta per aspettare le
informazioni degli esploratori. Si viene a sapere che gli avamposti
dell’Urban sono dislocati appena di là di Olgiate, sulla sinistra della Lura
in quel di Lurate, il grosso della divisione nemica occupa Maccio e Civello,
la riserva è sulla strada tra Lucino e Civello.
Garibaldi allora avanza attraverso Binago fino a Solbiate, da dove
manda Enrico Cosenz con il suo reggimento ad occupare Olgiate e a sistemare
gli avamposti. Con gli altri due reggimenti si ferma a Solbiate,
dove viene consumato il rancio; mentre con pattuglie tiene i collegamenti
con Olgiate e con una postazione messa a Somaino.
La tradizione dice che il generale abbia mangiato in Villa Gorini (ora
dei Fatebenefratelli); ma probabilmente lì semplicemente gli prepararono
forse della polenta. Nella narrazione di Francesco Carrano, che è considerata
la relazione ufficiale delle imprese dei Cacciatori delle Alpi, si dice
invece che il rancio fu all’aperto, giacché Garibaldi «si sdraiò sul suo
largo cappotto all’americana, ordinò che fossero abbiadati i cavalli, mangiò
assai frugalmente, come al solito, e bevve dell’acqua; guardò ancora
un poco la carta topografica, e conversò con i suoi che gli stavano distesi
per terra attorno, additando col tenente colonnello Medici, Rodero e S.
Maffeo sulle colline a sinistra, dove nel 1848 aveva questi con pochi uomini
combattuto contro molte truppe ed artiglierie del generale D’Aspre;
poi si addormentò». 53
«Poco dopo mezzogiorno Garibaldi, raggiunto il 1° reggimento a Olgiate,
si fermò. Ordinò a Cosenz di riunire le sue truppe e tenersi pronto a
seguire il grosso nella nuova direzione di marcia. Girando a sinistra, per
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