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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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NOTE<br />

IL SETTECENTO: SECOLO DI RIFORME 625<br />

1 Sulla formazione del Catasto Teresiano nel territorio <strong>di</strong> Como si veda la pubblicazione<br />

curata dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Como e<br />

dall’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Como in occasione <strong>di</strong> una mostra presso il Broletto (8 novembre<br />

- 4 <strong>di</strong>cembre 1980): La misura generale dello Stato.<br />

2 ASMi, Catasto, cc. 3354 e 3375.<br />

3 Erano chiamati appen<strong>di</strong>tii, ossia appen<strong>di</strong>zie o appen<strong>di</strong>ci, i beni in natura aggiunti ai<br />

grani per il pagamento degli affitti, come pollame (o polleria) e vino.<br />

4 Per l’equivalenza delle unità <strong>di</strong> misura con il sistema decimale si veda la tabella<br />

delle antiche misure in uso nel Comasco a pagina 248.<br />

5 Si veda la trascrizione del processo tra i documenti a corredo <strong>di</strong> questo capitolo.<br />

6 Si veda la nota 4.<br />

7 In verità esso era impiantato da tempo, giacché se ne dà già notizia negli atti della<br />

visita pastorale <strong>di</strong> mons. Torriani effettuata nel 1671. ASDCo, Visite pastorali, LIII.<br />

8 ASCo, Catasto Teresiano (Mappe).<br />

9 ASMi, Catasto, c 2713 (<strong>Trevano</strong>), c. 2720 (<strong>Uggiate</strong>); Esenzioni, c. 344 (<strong>Trevano</strong>),<br />

c. 350 (<strong>Uggiate</strong>).<br />

10 ASMi, Catasto, c. 2713 (<strong>Trevano</strong>), c. 2720 (<strong>Uggiate</strong>).<br />

11 ASMi, Catasto, cc. 2187, 2760.<br />

12 ASMi, Esenzioni, c. 344 (<strong>Trevano</strong>), c. 350 (<strong>Uggiate</strong>).<br />

13 ASMi, Catasto, c. 3027.<br />

14 Si usava per il pagamento degli interessi del capitale <strong>di</strong> cui alla nota 18.<br />

15 La pratica migratoria non era <strong>di</strong> eguale consistenza dai comuni della pieve. Meno<br />

marcata da <strong>Uggiate</strong> e da alcuni paesi (Ronago, <strong>Trevano</strong>, Drezzo…), più massiccia da<br />

altri (Cagno, Albiolo, Caversaccio, Rodero, Bizzarone…). Comunque si può <strong>di</strong>re senza<br />

timore <strong>di</strong> smentita che nell’orbita dei «magistri cumacini» intelvesi e campionesi (e anche<br />

luganesi, viggiutesi o saltriesi) gravitarono in qualche misura anche i nostri antenati,<br />

tant’è che la costruzione delle nostre chiese, ad esempio, fu sempre eseguita per la parte<br />

muraria da mastri locali. Si veda, per la migrazione da Cagno verso il Piemonte, M.<br />

MASCETTI, Cagno la sua storia la sua gente, Cagno 1996, p. 163 e p. 267.<br />

16 La lettura delle somme va fatta tenendo presente che la lira ha come sottomultipli<br />

20 sol<strong>di</strong>, e ogni soldo si compone <strong>di</strong> 12 denari. Perciò, ad esempio, lire 420.18.3 significa<br />

lire 320, sol<strong>di</strong> 18, denari 3.<br />

17 Si veda lo specifico documento a corredo <strong>di</strong> questo capitolo.<br />

18 La somma <strong>di</strong> lire 1.100 avuta dai canonici, per la quale gli uggiatesi continuarono<br />

a pagare gli interessi, proveniva da un legato del prevosto Nicolò Boldoni (risalente al<br />

testamento dettato nel 1572), che con la ren<strong>di</strong>ta del capitale aveva inteso finanziare la<br />

celebrazione in parrocchia <strong>di</strong> una seconda messa nei giorni <strong>di</strong> precetto, per como<strong>di</strong>tà dei<br />

fedeli.<br />

Nel 1689, con rogito in data 12 marzo del notaio Francesco Martinola <strong>di</strong> Mendrisio,<br />

i canonici cedettero il capitale <strong>di</strong> lire 1100 alla comunità, che ne restituì 450 al conte Ippolito<br />

Turconi e la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 650 ai fratelli Canarisi. Il comune continuò a pagare ai<br />

canonici, per la celebrazione della seconda messa, l’interesse che la somma avrebbe

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