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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

ritorio <strong>di</strong> Ugiate un oratorio sopra una collinetta ad<strong>di</strong>mandata Somazzo<br />

membro della prepositura e d’antica veneratione al popolo per la devotione<br />

de morti, alla qual essendovi annesso un picciol alloggio, non potrebbe<br />

esser <strong>di</strong> maggior como<strong>di</strong>tà al suplicante per corrisponder alla sua<br />

vocatione, ut <strong>di</strong>gne ambuletis vocatione qua vocati estis, mentre per attender<br />

alli exercitii spirituali havrebbe collà su la solitu<strong>di</strong>ne, et con intention<br />

<strong>di</strong> metter in maggior luce la gran devotion del glorioso gran Patriarca<br />

San Gioseffo con de<strong>di</strong>carlo al detto santo il sudetto oratorio, e <strong>di</strong><br />

più con desiderio <strong>di</strong> far ogni possibil acciò ivi si celebri la S. Messa per<br />

suffragio de poveri defonti sperando nell’aiuto <strong>di</strong> Dio, e nella elemosina<br />

de devoti. Ha partecipato il caso con li signori preposito e canonici patroni<br />

del sito, quali per haver già sperimentato per qualch’anno la sua<br />

probità <strong>di</strong> vita unanimiter hanno concorso col suo voto, ma perché adherendo<br />

all’or<strong>di</strong>ni, e constitutioni e decreti non può ritirarsi a vita tale, né<br />

in solo exclesie fabricar nixi ex consensu superiori.<br />

Humilissimamente suplica Vostra Signoria Reveren<strong>di</strong>ssima a volersi<br />

compiacer <strong>di</strong> darli facoltà <strong>di</strong> poter construere un picciol ricovro tenendo<br />

l’istesso habito, e praticar ivi vita solitaria <strong>di</strong> pover romito, e perché si<br />

tratta <strong>di</strong> povertà concederli anche licenza <strong>di</strong> lavorare da tempo <strong>di</strong> festa<br />

doppo i <strong>di</strong>vini ufficii. Il che spera».<br />

La lettura <strong>di</strong> questa supplica sembra introdurre qualche problema interpretativo.<br />

Infatti il romito parla <strong>di</strong> «antica veneratione del popolo per<br />

la devotione de morti», sulla collina <strong>di</strong> Somazzo. Se ne ri<strong>di</strong>scuterà nel<br />

prossimo capitolo.<br />

Quando mons. Torriani ritorna per la sua seconda visita pastorale il<br />

23 maggio 1676 nell’elenco dei sacerdoti e chierici della pieve compare<br />

confermato «il reverendo Andrea Bernasconi chierico», oltre ad un altro<br />

chierico uggiatese, che è Gian Battista Poncino. Ma torniamo a fare il<br />

punto sul clero dell’intera pieve, che oltre al prevosto Caramazza e ai canonici<br />

<strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> (Gian Pietro Poncino, Nicolò Clerici, Francesco Maria<br />

Clerici, che faceva anche da cappellano a Gaggino e celebrava a Somazzo,<br />

Francesco Maghetti, Alessandro Odescalchi, Andrea Mola, Carlo Gerolamo<br />

Patriarca) vedeva i parroci e cappellani dei vari paesi: Antonio<br />

Alberti parroco e Giuseppe Somazzi vice parroco <strong>di</strong> Casanova, Giovanni<br />

Riva parroco e Tomaso Chiesa cappellano <strong>di</strong> Cagno, Francesco Guanziroli<br />

(errore per Guanzati?) parroco <strong>di</strong> Solbiate, Carlo Zambra parroco <strong>di</strong><br />

Olgiate, che pure aveva un cappellano coa<strong>di</strong>utore; Carlo Pozzi curato e

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