Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

548
UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
mero di 24, e battendo à tutte le porte della Communità, sono andati
perfino nel Palazzo di Sua Eccellenza il Signor Duca Odescalco per
giettare la porta, avendo sentito il fracasso tutta la Communità; indi
partiti hanno colto l’uva, e giettata per le contrade forse perché acerba;
e ciò senza alcun riparo (= riparazione o indennizzo), mentre niuno ardisce
impedirgli, dubitando che oltre la robba, possi essere offesa anche
la persona; non sapendo però come evitare sì gran male, umilmente ricorrono
alle Signorie Vostre Illustrissime quelle implorando, che come
padri de poverelli, sapranno levare il danno, e molestia in cui si trovano,
sperando et che della grazia saranno perpetui Oratori presso Sua Felice
Maestà per la prosperità, e conservazione delle Signorie Vostre Illustrissime,
che Dio conservi».
L’esposto era così sottoscritto dai rappresentanti dei due comuni:
«Giovanni Bernasconi Console di Parè afermo come sopra
Aluisio Antonio Martinelo Sindico
Io Pré Giuseppe Riva Vice Curato di Drezo hò sottoscritto la presente
d’ordine, pregato dal Console Silvestro Mascetto, e da Sindici Carlo
Maria Porleza e Francesco Tettamanzi per non sapere essi scrivere, ed
affermano come sopra per la Communità di Drezo».
Si noti don Giuseppe Riva era di fatto il parroco di Drezzo, però giuridicamente
si qualificava come vice-curato perché l’autonomia parrocchiale
da Uggiate, già goduta dal 1480 circa, poi perduta intorno al 1560,
sarebbe stata riconosciuta in via definitiva nel 1752.
Le autorità governative per via gerarchica chiesero chiarimenti sugli
episodi denunciati, pertanto ci sono arrivate le controdeduzioni del tenente
Giovanni Purzell, «dell’Inclito Reggimento Hollj Dragoni al Signor
Conte di Stharemberg Colonnello, Comandante del Preffato Reggimento»,
che si difese attaccando gli olgiatesi, ma eluse le contestazioni
mossegli per i fatti di Drezzo e Parè. Ecco la sua risposta.
«In seguito delli lamenti contro di me fatti nel tempo del mio avuto
comando in Como, e di avermi benignamente ordinato di fare le mie discolpe,
devo in rispettosa risposta tanto significare.
Cosa rigguarda il luogo Olgiate ove vi era un Caporale, e 8 Comuni,
questi non sono stati colà alloggiati per mio arbitrio, mà bensì a tenore
dell’assegnazione del Signor Generale Commissario del Paese Marchese
Litta, e per ordine di S. E. il Signor Generale Tenente Maresciallo Conte
de Serbelloni, poiché questo luogo era il più importante dà osservarsi