Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
pagheranno, espressione che poteva dar peso di colpabilità importava
quindi di sentire il Ghielmetti sulla vera espressione usata dal Tettamanzi.
Fatto perciò ricercare si trovò assente dal Comune assicurando per
altro la famiglia che appena giunto sarebbesi presentato.
In fatto dopo alcune ore presentossi alla Casa Somaini di quel Comune
credendo di ritrovarmi, ma in quell'istante essendo in traccia di notizie
su quei due gravi fatti manifestò al sacerdote signor don Giuseppe
Somaini che trovatosi sullo stradale per la Svizzera col Tettamanzi e venuto
in discorso sul fatto del gatto e conseguente arresto di suo fratello
avevagli detto: I Signori di Uggiate l’hanno colla mia famiglia, tutti mi
vogliono male e mi scendono adosso, faccino pure quel che vogliono che
troverò persone per dire la mia ragione.
Comunque in simil modo si fosse espresso importavami di sapere in
via ufficiale l’espressione genuina usata, e spedito il cursore a chiamarlo
erasi di già dipartito dalla sua abitazione, siccome dedito anche questi al
contrabando. Spiacquemi questa circostanza, e recatomi personalmente
col cursore alla di lui casa, verificata l’assenza lasciai un ordine scritto
(…) che dovesse immediatamente, ed al più tardi all’indomani recarsi a
Como presentandosi al Commissariato.
Dopo alcuni intervalli mi si presentò la madre dicendomi che il figlio
Giuseppe trovavasi a Novazzano Svizzero, e che sarebbe andata a chiamarlo,
ma che vi volevano due ore, pregandomi ad aspettarlo; ebbi annuito
e dipartitosene frettolosamente mi si presentò poco più del dinotatomi
spazio di tempo il figlio, il quale previe le più serie ammonizioni e
promessa al vero lo assoggettai ad analogo costituto (…) per il quale
emerge che l’espressione usata sarebbe nei seguenti termini: I Signori di
Uggiate l’hanno colla mia famiglia, tutti mi scendono adosso, ne faccino
pure una pelle che io oramai sono stanco di stare al mondo, lo che divergerebbe
d’assai dall’opinione ch’era invalsa fra alcuno degli abitanti di
Uggiate, quella cioè che l’avrebbero pagata, notandosi pure anche che la
partenza del Tettamanzi era seguita dopo i vesperi del giorno 23 settembre,
un’ora e mezza in circa avanti notte, ed il gettito dello sterco sarebbe
avenuto nella seguente notte del 23 al 24; per lo che parebbe non potersene
imputare il medesimo Tettamanzi; sebbene come sopra
discolo, e birichino, fino dalla sua più fresca età.
Vero è che rafinato nella malizia come viene dipinto potrebbe avere figurato
di andare in Svizzera appostandosi nella vicinanza ad Uggiate in