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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

<strong>Uggiate</strong> da parte sua <strong>di</strong>chiarava che «ha bensì uniti altri comuni, cioè<br />

Gagino, Camnago, Bernasca, <strong>Trevano</strong> e Ronago riguardante però<br />

all’estensione e giuris<strong>di</strong>zione parochiale»; ma «rispett’al temporaneo»,<br />

ossia civilmente, «fanno tutti comune da sé... Sicché esso comune<br />

d’<strong>Uggiate</strong> si residua alle famiglie abitanti nel detto luogo e qualche cassinaggi<br />

<strong>di</strong>spersi ad esso uniti, e questi formano un sol comune... ».<br />

Quanto all’organizzazione della vita comunitaria (risposta al quesito<br />

n. 5): «Il comune d’<strong>Uggiate</strong> ha il suo Consiglio, il quale si unisce in publica<br />

piazza col’intervento de capi <strong>di</strong> famiglia de massari e pigionanti,<br />

previo il suono della campana per opera delli due consoli, da quali vien<br />

proposto quanto respettivamente s’abbia a trattare. Non ha ufficiali,<br />

fuorché due consoli, i quali alternativamente, e per turno si mutano ogni<br />

mese, e questi sempre delle famiglie de massari. La loro respettiva gravosa<br />

incombenza si è, che non solo devono far’essi tutte le notificazioni,<br />

ma altresì ripartire l’estimo rurale, e gli altri pesi locali, esigendo e pagando;<br />

e perché d’or<strong>di</strong>nario non sanno scrivere, loro vien accordato un<br />

cancelliere, ... che in loro vece fa li soliti reparti; e questi in fogli volanti<br />

senza conservare registro alcuno». Il compenso al cancelliere era <strong>di</strong> 18<br />

lire all’anno.<br />

Anche a <strong>Trevano</strong> ci si comportava analogamente per quanto riguardava<br />

le decisioni comunitarie, prese nelle riunioni del consiglio formato da<br />

tutti i capi famiglia, convocati dal console con il suono della campana e<br />

presieduto dallo stesso. A <strong>Trevano</strong> infatti c’era un solo console, che –<br />

come vien detto nella risposta al quesito – «si fa a ruota un mese per ogni<br />

famiglia».<br />

L’usanza non era uguale in tutta la pieve. Da una ricognizione sulla<br />

zona, si apprende ad esempio, che a Bizzarone, a Casanova, a Caversaccio,<br />

a Rodero, a Cagno, ad Albiolo e a Ronago l’incarico veniva dato<br />

per pubblico incanto, ossia al miglior offerente, e durava per lo più un<br />

anno, anche rinnovabile a piacere delle parti. A Camnago, a Gaggino, a<br />

Drezzo, a Paré e a Gironico lo si faceva come a <strong>Trevano</strong>, un mese per<br />

famiglia <strong>di</strong> massaro. A Bernasca, dove c’erano solo quattro famiglie, un<br />

anno per famiglia. Di solito i comuni conferivano al console anche il<br />

compito <strong>di</strong> esattore, per la riscossione delle quote <strong>di</strong> partecipazione alla<br />

spesa locale e delle tasse (dazi, ecc.), ripartiti tra gli abitanti, secondo<br />

criteri stabiliti in ciascun comune; nonché per i pagamenti nei confronti<br />

degli uffici fiscali o degli appaltatori dei dazi.

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