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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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I LUOGHI DI CULTO 937<br />

Il battistero era sistemato, ma non era ancora chiuso da cancelli. Non<br />

solo. La cappella del battistero e quella contigua erano compromesse<br />

dall’umi<strong>di</strong>tà, perciò il vescovo raccomandava <strong>di</strong> provvedervi, consultando<br />

una persona esperta. Ed esortava inoltre a finire «le due cappelle inferiori,<br />

perché <strong>di</strong> questa chiesa fosse compiuto l’ornato, siccome le verbali<br />

promesse de signori capitolari ci fanno sperare vicina la rinovazione del<br />

coro a norma del <strong>di</strong>segno del restante della chiesa».<br />

Non poteva prevedere il buon frate vescovo che sarebbe stata una «vicinanza»<br />

<strong>di</strong> oltre 100 anni!<br />

Frattanto però a lato della facciata della chiesa era stata costruita una<br />

cappella-ossario, cui si accedeva dalla chiesa stessa (e si era persa la<br />

chiave dell’ingresso); e si era costruito un nuovo campanile «ben sodo».<br />

Delle tre malandate campane già citate negli atti della visita Ciceri era<br />

rimasta la sola campanella, del peso <strong>di</strong> 48 rubbi, 14 perciò nel 1754 si era<br />

deciso <strong>di</strong> assumere un mutuo <strong>di</strong> quattromila lire per far fondere altre due<br />

campane: una mezzana <strong>di</strong> 72 rubbi ed una grossa <strong>di</strong> 96 rubbi. Lo si sarebbe<br />

pagato in <strong>di</strong>eci anni con vetture <strong>di</strong> carro da farsi dai confratelli, con<br />

filatura <strong>di</strong> lino e altri lavori, per i quali si chiedeva al vescovo il permesso<br />

<strong>di</strong> eseguirli nei giorni festivi, come si era già fatto per la costruzione della<br />

chiesa. Così quando nel 1756 arrivò mons. Neuroni, sul campanile trovò<br />

le tre campane, <strong>di</strong> cui due nuove. Di questa operazione si trascrive tra i<br />

documenti il carteggio più significativo trovato tra gli atti notarili. 15<br />

Tra gli interventi all’interno della chiesa, va segnalata la posa del primo<br />

organo. Fu la Confraternita del Rosario nel 1749 a volere lo strumento,<br />

che fu collocato nel poggiolo sotto la tazza a sinistra entrando, ossia<br />

dalla parte dell’altare della Madonna. Data la ristrettezza dello spazio,<br />

si deve arguire che si trattava <strong>di</strong> un piccolo organo settecentesco, del tipo<br />

portatile da concerto. I confratelli insistevano a che lo pagassero i canonici,<br />

ma questi contribuirono solo cedendo una parte della prebenda vacante<br />

del canonico Mola. 16<br />

Non si è invece per ora reperita documentazione sod<strong>di</strong>sfacente sulla<br />

cappella <strong>di</strong> Santa Maria Bambina, che era addossata alla navata sul lato<br />

settentrionale, poi fatta demolire dal prevosto don Virginio Sosio nel corso<br />

delle opere <strong>di</strong> restauro della chiesa nel 1970. È da pensare che essa sia<br />

sorta come aula per i Confratelli, probabilmente ancora nel Settecento,<br />

come sembra suggerire la conformazione architettonica della facciata,<br />

oltre che del portale. 17

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