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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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940 UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

Il progetto fu redatto dall’ingegner Gian Battista Scalini, che previde<br />

appunto sopra la cella campanaria l’elevazione <strong>di</strong> una cupoletta in stile<br />

barocco, sulla quale posare il parafulmini. I lavori si eseguirono nel 1840.<br />

Nel frattempo si fecero rifondere e ingran<strong>di</strong>re le campane dalla <strong>di</strong>tta<br />

Angelo Bianchi <strong>di</strong> Varese. Senonché al momento <strong>di</strong> collocare le nuove<br />

campane ci si rese conto che la cella campanaria era angusta e bassa: le<br />

nuova campane ci stavano strette e non si sarebbero sentite in lontananza.<br />

A questo punto, con un nuovo progetto dell’ingegner Gian Battista<br />

Mondelli, si decise la demolizione della cupola e la sopraelevazione del<br />

campanile, con una nuova cella campanaria, capace <strong>di</strong> contenere bene le<br />

campane, destinando quella sottostante ad alloggiare l’orologio. Ed anziché<br />

replicare la copertura a cupola, il nuovo progetto previde una terrazza,<br />

con un coronamento a balaustra, così come è tuttora. E tutti furono<br />

contenti che con l’orologio più su <strong>di</strong> un piano, si vedevano meglio le ore;<br />

ed anche le campane si sentivano meglio da lontano.<br />

Frattanto, nonostante rimanesse ancora da ristrutturare il vecchio coro,<br />

l’8 agosto 1841 il vescovo <strong>di</strong> Como, mons. Carlo Romanò, consacrò la<br />

chiesa e stabilì che l’anniversario della de<strong>di</strong>cazione si celebrasse la seconda<br />

domenica <strong>di</strong> novembre. Erano presenti, oltre al prevosto <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong><br />

Carlo Somaini, con i vicari, anche don Pietro Bellini prevosto e vicario<br />

foraneo <strong>di</strong> Casanova, don Francesco Vanini prevosto <strong>di</strong> Cagno e<br />

don Luigi Merini cerimoniere.<br />

Fu il prevosto Luigi Mojana, arrivato ad <strong>Uggiate</strong> l’11 febbraio 1849, a<br />

dare l’impulso determinante per il completamento della chiesa. Appena<br />

arrivato «il nuovo Prevosto sentì il bisogno <strong>di</strong> ristauri ed ampliamenti<br />

della casa», della quale fece una ra<strong>di</strong>cale ristrutturazione, che non si va a<br />

descrivere. Lasciamo, però, a lui la continuazione: «Ma nel mentre pensava<br />

al proprio agio il Prevosto non poteva trascurare la Chiesa e n’era<br />

grande il bisogno. Verso l’anno 1725 crescendo la popolazione nacque il<br />

progetto <strong>di</strong> ampliamento della Chiesa. 19 Seguì una convenzione tra il popolo<br />

e il clero del Capitolo, con cui la popolazione assumeva incarico <strong>di</strong><br />

rifare la navata, e il clero <strong>di</strong> rinnovare il presbiterio e il coro. Il popolo<br />

compì la sua parte (…). Il Clero invece mai non si risolse alla costruzione<br />

del coro o presbiterio. Rimaneva quin<strong>di</strong> ancora il fabbricato vecchio<br />

in forma quadrata, basso, stretto e <strong>di</strong>sadorno. Peggio poi era della sagrestia<br />

locata sotto la torre delle campane, vicina al pozzo, a Nord, umida,<br />

angusta e nociva alla conservazione dei paramenti, che spesso si tro-

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