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Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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I LUOGHI DI CULTO 949<br />

<strong>di</strong> Atene a sinistra, si vide che i due <strong>di</strong>pinti erano <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria bruttura<br />

nei tratti delle figure e nei colori, e chi li ricorda ben può concordare con<br />

l’unanime giu<strong>di</strong>zio negativo che se ne <strong>di</strong>ede subito, anche da parte del<br />

donatore. Si pensava <strong>di</strong> doverli subito <strong>di</strong>struggere, ma <strong>di</strong> fatto restarono<br />

al loro posto, finché maturò una provvidenziale alternativa, <strong>di</strong> cui si rese<br />

meritevole don Virginio Sosio.<br />

Egli nel 1957 pose attenzione a due tele, rappresentanti due miracoli<br />

<strong>di</strong> Sant’Antonio da Padova, che già erano esposte in San Gerardo ad Olgiate,<br />

e poi erano finite presso il locale Oratorio Femminile. Ne interessò<br />

la Famiglia Somaini, che nel 1958 provvide all’acquisto e a far restaurare<br />

i due quadri dal pittore Mosé Turri <strong>di</strong> Legnano. Con la pulitura del restauro<br />

riemerse sulle due tele la firma dell’autore, Paolo Pagani, e la datazione:<br />

1714 per il S. Antonio che riattacca il piede (m. 4,13 x m. 3,53)<br />

e 1715 per S. Antonio che per bilocazione va a risuscitare il testimone<br />

(m. 4,08 x m. 3,53). Ci si rese conto <strong>di</strong> avere riscoperto due importanti<br />

capolavori dell’artista originario <strong>di</strong> Castello Valsolda, dei quali uno è<br />

l’ultima opera, essendo egli morto il 5 maggio 1716. 23 Ora i due quadri,<br />

pur appannati dal tempo, fanno bella mostra <strong>di</strong> sé e nobilitano il presbiterio<br />

della chiesa uggiatese, armonizzandosi perfettamente con le altre opere<br />

artistiche. A complemento dell’atto munifico, la Famiglia Somaini ha<br />

pure donato alla chiesa la bella Natività, <strong>di</strong> scuola bolognese, esposta<br />

sull’alltare <strong>di</strong> San Francesco Saverio.<br />

Nel 1927-28 il prevosto don Tam fece collocare gli stalli intorno al<br />

coro, sovrastati dalle figure dei do<strong>di</strong>ci Apostoli, oltre lo scenale per i celebranti,<br />

eseguiti dalla Ditta Cav. Fer<strong>di</strong>nando Demetz <strong>di</strong> Ortisei (Val<br />

Gardena). 24 Importanti sono stati anche gli interventi <strong>di</strong> restauro<br />

sull’altare maggiore, promossi in <strong>di</strong>verse riprese sia da don Virginio Sosio,<br />

sia da don Pierangelo Livio, con l’inserimento anche della nuova<br />

mensa in applicazione della riforma liturgica. Ambedue i citati arcipreti<br />

hanno curato in <strong>di</strong>versi momenti opere <strong>di</strong> pulitura anche dei <strong>di</strong>pinti e<br />

delle decorazioni, tra cui la cinquecentesca tavola della Deposizione, che<br />

fa da pala d’altare nella cappella laterale a sinistra entrando.<br />

Un ultimo importante episo<strong>di</strong>o artistico, che merita particolare citazione,<br />

è l’inserimento nel 1972 sulla parete absidale dell’affresco<br />

dell’Ultima Cena, opera donata in memoria dei suoi genitori dal pittore e<br />

restauratore uggiatese Torildo Conconi, che ha voluto così lasciare un ricordo<br />

perenne <strong>di</strong> sé alla chiesa del paese natale. 25

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