Volume 2 (61 Mb) - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
per la punteggiatura, sia per i riferimenti ad usi e costumi, che ormai non
sono più presenti alla memoria collettiva.
Vale la pena, comunque, di riportare integralmente ciò che scrissero
in risposta all’ultimo dei 45 quesiti i nostri comuni, partendo da Trevano.
«Ciò che siasi a rappresentare per le giuste considerazioni da farsi ai
terreni di questo paese nella valutazione del novo censimento, si è che li
campi sono la maggior parte nelle valli sogietti a nebbie, e scalmane, ed
anche in qualche luoghi sortumosi (= con acque sorgive), molto fallaci
(= poco affidabili, di scarso rendimento), li prati sono stati messi adaquatorii
(= irrigati con acqua); lo che sono per necessità in qualche luoghi
servendosi questi sortumosi, e sono molto liscosi. Nella detta valle vi
sono molti campi, e prati in vicinanza del fiume Falopia, molto danneggiati
dal medesimo sì in divastare il fondo, com’anche occupando molti
di questi con trasportarvi sopra dell’arena, molti de quali sono lasciati
incolti, obligati sono li padroni far grosse spese in ripari. Li altri terreni
avidati (= piantati a viti) sono la più parte in colina, molti faticosi per il
carreggiare, sottoposti li fondi alle luvioni, che di spesso vi distrugge il
coltivo. Li prati, poi, ed altri luoghi servono di dote ai coltivi; perciò
questi non sarebbero da censire, ò pure farne la debita detrazzione dai
coltivi stessi. Tali fondi in dotte sono necessarii, sì per la manutenzione
de bestiami, che in quantità ne esigge il paese, come anche per
l’ingrasso delli aratori, perché questi poco renderebbero, se privi fossero
di tali mezzi. Le quali giuste rappresentanze s’espongono sotto la benigna
e retta considerazione dell’Eccelsa Cesarea e Real Gionta di Censimento,
sperando, che nel fine di questa tanto sospirata opera possa ultimarsi
l’afflizione caggionata d’un sopra carico s’inora sofferto, allorché
sarà riformato un carico tolerabile, e proporzionato al dovere».
Ed ecco le lamentazioni finali di Uggiate; altra geografia, ma stessa
musica: «In esecuzione di quanto a me s’aspetta – è il cancelliere Buzzi
che scrive – in rappresentare i riflessi degni d’haversi nella valutazione
de fondi di questo territorio, e loro considerazione, sono che le campagne
disperse in buona parte sono lontane, e queste di infima qualità,
molto fallaci. Li terreni avitati sono molto sogietti alla mortalità delle
viti rispetto alli avitati in piano, e rispett’alli ronchivi, questi sono difficilissimi
al mantenerli, perché in oltre all’annua asistenza anche de providi
massari, sono altresì di somma spesa anche à compadroni; essendo
che tali si sono di terreno selvatico, non atto alla vite, e molto sogietti